
Il podio mancato non frena i tifosi Ferrari. Ed è nuovo record di presenze: 369mila. .
e Marco Galvani
Non riescono a nascondere la delusione, ma cercano di fare prevalere l’emozione per un evento che resta sempre unico, nonostante il risultato sportivo. Tanta da firmare un nuovo record di presenze: 369.041 nel weekend (+10% rispetto all’anno scorso). Mai prima d’ora così tanta gente a un evento sportivo in Italia. I tifosi Ferrari si sarebbero accontentati anche di un podio, ma alla fine "la Ferrari si ama", taglia corto Jacopo da Pistoia, 29 anni e tanta passione per il Cavallino. È per questo che insieme ai suoi compagni di trasferta canta a squarciagola l’immortale “Sarà perché ti amo“ dei Ricchi e Poveri sparata a mille decibel dall’impianto audio della pista dopo le premiazioni. Lo dimostra il gigantesco striscione dedicato alla casa di Maranello che ha invaso la pista come da copione, sovrastato poi dai fumogeni con il tricolore che lasciano stupiti anche i ragazzi del muretto Red bull (i vincitori) intenti a smobilitare, che si lasciano sfuggire un "Italiani crazy…". Allora che dire degli argentini, che si piazzano davanti al box di Franco Colapinto, dietro la rete che separa la pista e iniziano a cantare cori a suo nome, in un delirio crescente, per costringerlo ad affacciarsi? Fuori dalla pista intanto sfilano i tifosi italiani, due terzi con maglia rossa d’ordinanza, ma almeno uno su tre con quella blu lanciata quest’anno proprio in occasione dell’appuntamento di Monza per ricordare i 50 anni della vittoria di Lauda.
Marco, da Bergamo, 32 anni, 12 Gp a Monza in archivio con quello di oggi: "Qui è sempre speciale, sono state giornate fantastiche. Ma volevo la vittoria, ci speravo, sono sincero. Avrei voluto ripetere l’emozione dell’anno scorso, ma va bene lo stesso". Ci sperava anche Andrea, che ha 7 anni è al suo primo Gran premio: lo accompagnano mamma Sara e papà Stefano, arrivano da Rovigo. "Volevo vedere vincere la Ferrari, oppure Kimi Antonelli", dice il giovanissimo tifoso. Gli olandesi? Euforici, ovviamente: come Jean Paul, 54 anni, da Amsterdam, qui con un gruppo di amici e uno striscione che inneggia a Verstappen: "He’s great, is still number one". Non la pensano così, naturalmente, i tifosi con la bandiera australiana, che pur dovendo affrontare la trasferta più impegnativa, si possono vedere in tribuna centrale, al momento ancora piuttosto composti per il terzo posto di Oscar Piastri, che anche a Monza ha aggiunto un mattoncino iridato.