‘Aumai shopping’, arrestato il proprietario della catena di negozi: maxi frode fiscale da 20 milioni di euro

L’indagine della Guardia di Finanza ha scoperto un’evasione di imposte, in soli due anni, per oltre 6 milioni di euro, tramite false fatture. Sono in corso perquisizioni e sequestri, cinque indagati

Operazione della Guardia di Finanza, arrestato il proprietario della catena Aumai shopping

Operazione della Guardia di Finanza, arrestato il proprietario della catena Aumai shopping

Monza, 16 maggio 2024  Una maxi frode fiscale da oltre 20 milioni di euro con 6 milioni di euro di imposte evase, in soli due anni, grazie a un articolato sistema di false fatture. È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Monza, che ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip presso il Tribunale di Monza nei confronti del proprietario della catena di supermercati ‘Aumai shopping’ – residente in provincia di Brescia – , che conta 39 punti vendita in tutto il Paese. 

Un negozio Aumai shopping (Foto archivio)
Un negozio Aumai shopping (Foto archivio)

Gli indagati

Il provvedimento, disposto dal gip presso il Tribunale del capoluogo, riguarda anche una manager di etnia sinica, sottoposta agli arresti domiciliari, due collaboratori compiacenti, anche loro di nazionalità cinese, interdetti dallo svolgimento dell'attività imprenditoriale e un ulteriore indagato per cui è previsto il divieto di espatrio.

Perquisizioni e sequestri

Tra le province di Monza e della Brianza e di Brescia sono in corso alcune perquisizioni, anche con l’ausilio di unità cinofile “cash dog”. Nell’ambito dell’indagine è stato emesso anche un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per oltre 6 milioni di euro, una cifra pari ai profitti illeciti ipotizzati che sarebbero stati realizzati grazie al coinvolgimento di venti imprese “cartiere” coinvolte. Le operazioni di sequestro stanno riguardando soldi contanti, orologi di lusso, disponibilità finanziarie e quote societarie. I supermercati non sono oggetto di sequestro e continuano normalmente la loro attività.

Il meccanismo della frode

Le indagini hanno consentito agli investigatori di ricostruire un articolato sistema "multi-layered" di frode nel settore del commercio dell'abbigliamento, strutturato attraverso una fitta rete di società ("emittenti"- "filtro" - "beneficiarie") volte all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dislocate su tutto il territorio nazionale e gestite da cittadini cinesi incensurati.

Le imprese “filtro”, individuate sulla base dei riscontri eseguiti dalle Fiamme Gialle attraverso perquisizioni ed analisi contabili ed informatiche, “pur mostrandosi apparentemente dotate di una veste operativa e legale, sono risultate di fatto prive di strutture aziendali (unità produttive e locali, magazzini, uffici), lavoratori dipendenti e beni strumentali all’esercizio delle attività imprenditoriali dichiarate ed hanno operato, sotto la regia occulta dei soggetti indagati, con il solo scopo di consentire alle società titolari dei supermercati – 14 imprese che a fronte di un fatturato annuo di circa 60 milioni di euro avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per oltre 20 milioni di euro – di evadere, tra il 2019 ed il 2020, imposte per oltre 6 milioni di euro” spiegano dal comando provinciale della guardia di finanza di Monza.

Il gruppo Aumai

Stando a quanto si legge sul sito internet della catena di negozi, il gruppo Aumai nasce il 14 Febbraio 2004, con l’apertura del primo megastore a Brescia. In soli 15 anni di attività, si sono susseguiti numerosi altri esercizi commerciali, fino ad arrivare a 39, la maggior parte dei quli in Lombardia. Sempre con la stessa mission: “coniugare prezzo, qualità offrendo una vasta gamma di prodotti selezionati e delle migliore marche”.