CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

In Lombardia crescono gli infortuni sul lavoro, Brianza l’eccezione: casi in calo

Meno 8,4% nei primi tre mesi del 2024, in controtendenza rispetto all’incremento registrato nello stesso periodo su base regionale. Eppure il nuovo anno purtroppo si è aperto subito con una tragedia

Infortuni sul lavoro, casi in crescita in Lombardia. In Brianza l'eccezione

Infortuni sul lavoro, casi in crescita in Lombardia. In Brianza l'eccezione

MONZA – Ats Brianza, occhi puntati sulla sicurezza sul lavoro. Nel periodo gennaio-marzo 2024 gli infortuni registrano un incremento su base regionale dell’1,4%, mentre scendono vistosamente nella provincia di Monza e Brianza, toccando l’8,4% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

I dati ufficiali da fonte Inail parlano di un trend in discesa: su scala nazionale sia il numero degli infortuni sia i tassi infortunistici sono in diminuzione costante dal 2000 al 2019, con un piccolo incremento nel 2020, ovviamente correlato agli infortuni Covid 19.

Nella provincia di Monza Brianza gli infortuni denunciati e riconosciuti sono infatti diminuiti nel 2021. Poi com’era atteso, con la ripresa della produttività, si è avuto un incremento degli infortuni riconosciuti senza mezzo di trasporto in Brianza da 4.151 a 6.101, +39,29%. Calano invece gli infortuni gravi. Per il 2023 gli infortuni denunciati registrano una riduzione del 19,76%. Nel registro regionale degli infortuni mortali nel 2024 è stato iscritto un caso sul territorio di Monza nei primi 3 mesi; quanto nell’intero 2023. "Gli infortuni sul lavoro sono inaccettabili – evidenzia il dottor Francesco Genna, direttore della Struttura complessa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (Psal) – Il controllo del rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l’eventuale comminazione di sanzioni ove le norme siano violate è responsabilità di Ats. Da alcuni anni ormai l’attività di vigilanza viene proficuamente associata a un’attività di assistenza e sostegno alla imprese, soprattutto con i cosiddetti Piani Mirati di Prevenzione (PMP). Gli esperti di Ats sono presenti quotidianamente sul territorio, soprattutto tecnici della prevenzione, ma anche medici del lavoro, assistenti sanitari, chimici, ingegneri, che lavorano sinergicamente in team multi-professionale".

L’impegno di Ats Brianza si manifesta con una quotidiana presenza degli operatori sul territorio, soprattutto tecnici della prevenzione, ma anche medici del lavoro, assistenti sanitari, chimici, ingegneri, che lavorano sinergicamente in team multiprofessionale. Attualmente sono circa 60 gli operatori della struttura complessa Psal e la direzione sta provvedendo ad assumere in questi giorni altri 10 tecnici della prevenzione.

Il grande lavoro svolto è evidente da questi numeri: dall’inizio dell’anno sono stati effettuati 2.386 controlli e 911 ispezioni riguardanti 712 aziende, di cui 24 aziende agricole e 497 aziende edili; i cantieri ispezionati sono stati 377, di cui 53 con esito sfavorevole (dove sono state trovate irregolarità di vario tipo dai dispositivi di protezione individuale alle irregolarità su ponteggi, macchinari e delimitazione degli spazi).

Per il contrasto agli infortuni sono attivi tre piani mirati di prevenzione: sicurezza macchine e due riguardanti la prevenzione dei traumi maggiori, chiamati “Primo non morire aziende“ e “Primo non morire edilizia“.

Da gennaio sono state effettuate 59 inchieste per infortuni sul lavoro. Entro il 30 di settembre verranno svolte 200 ispezioni aggiuntive in orario non convenzionale (fascia serale, sabato e domenica), riguardanti il settore edile, la logistica e trasporto e le imprese del settore manifatturiero con impiego prevalente di macchine operatrici.

Al progetto hanno aderito 21 tecnici della prevenzione su base volontaria, che saranno retribuiti attraverso l’impiego di una parte dei proventi delle sanzioni. Dallo scorso anno nella vicina Lecco, che ricade sotto la stessa Ats, è stato realizzato il laboratorio interattivo di sicurezza, destinato, almeno inizialmente, agli studenti dell’ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grato ad indirizzo tecnico e professionali, per insegnare la cultura della sicurezza attraverso lo spazio teatrale, l’escape room, la realtà virtuale. Un progetto che può essere esportato anche in Brianza.

“Gli incidenti – continua il dottor Francesco Genna – rappresentano un dramma sempre esistito da quando l’uomo ha sperimentato il lavoro, che coinvolge l’infortunato, la sua famiglia, l’azienda e la società intera. Sono una lesione all’articolo 32 della Costituzione che sancisce la tutela della salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività. Affrontare in maniera sistemica la sicurezza significa che sia il datore di lavoro, sia i lavoratori e gli altri soggetti della prevenzione, devono passare attraverso un cambio di mentalità. È necessario far crescere il bisogno di sicurezza. Non basta la conoscenza della regole, della legge, non è nemmeno sufficiente la sanzione come deterrente".