Limbiate (Monza), 22 luglio 2023 – Una gara clandestina alla base del decesso di Arnold Selishta. L’ipotesi si fa sempre più concreta.
In questa direzione vanno le indagini, le perizie e gli accertamenti. E un dato choc: in certi punti, durante il loro tragitto, la Range Rover e la Bmw M8 guidate dai giovanissimi protagonisti della drammatica notte tra il 7 e l’8 luglio a Limbiate, hanno raggiunto i 200 chilometri all'ora. Pallottole impazzite, una delle quali è costata la vita al giovane albanese.
Il cugino 23enne della vittima, indagato per omicidio stradale, resta in carcere. Intanto le indagini dei carabinieri della compagnia di Desio proseguono per cercare di ricostruire tutto nei minimi dettagli.
Secondo quanto affermato dall’indagato nell’interrogatorio di convalida del fermo, “non stavamo correndo, siamo entrati nella rotonda, stavo girando a sinistra come si usa in Inghilterra, poi mio cugino mi ha detto di entrare a destra, ho sterzato, mio cugino non aveva la cintura di sicurezza allacciata, io sì e questo mi ha salvato”. Una affermazione, quella che nega la gara tra i due bolidi, che al momento sembra smentita dai primi accertamenti e da quel dato dei 200 chilometri orari, in pieno contesto urbano.
Il gruppo di giovani era uscito da poco da un locale di Nova Milanese, dove avevano trascorso la serata. Poi tutti in macchina e la sfida a colpi di acceleratore, che si è conclusa drammaticamente alla rotonda di via Monte Bianco, con la Range Rover che si è ribaltata e poi ha preso fuoco, come testimoniato da immagini choc messe sui social network da un testimone.