ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Limbiate, i video dello schianto finiscono su Tik Tok. Il 18enne sopravvissuto: “Sono un miracolato”

Il messaggio affidato ai social del giovane scampato all’incidente. Il conducente del Suv che ha preso fuoco è ora in carcere: era arrivato da poco da Londra per trovare il cugino, poi morto

Al centro, Arnold Selishta. Nelle foto ai lati, l'auto in fiamme dopo lo schianto

Al centro, Arnold Selishta. Nelle foto ai lati, l'auto in fiamme dopo lo schianto

Limbiate (Monza), 10 luglio 2023 - “Ragazzi, sto bene. Strano come la vita possa essere così malvagia. Non sprecatela ad odiare. E non date mai nulla per scontato. Ma siate grati per quello che avete e che può sembrare la normalità…”. È questa l’essenza del messaggio che il 18enne rimasto seriamente ferito nell’incidente di venerdì notte a Limbiate ha voluto inviare agli amici, attraverso una storia su Instagram, dove è molto seguito essendo un giovane artista.

“Sono un miracolato”, ha aggiunto, postando la sua foto malconcio, ma vivo e battagliero. “Il mio pensiero adesso va ad Arnold e alla sua famiglia: brilla, ovunque tu sia”, la sua chiosa. Il neo diciottenne era sulla Range Rover che quella maledetta notte si è schiantata contro una rotonda lungo la Monza-Saronno, durante quella che giorno dopo giorno assume sempre più le sembianze di una folle corsa, con una Bmw M8 (noleggiata) a ruota.

L’impatto, il ribaltamento e poi le fiamme, alte, che hanno avvolto la vettura. Non lasciando scampo ad Arnold Selishta, il 22enne albanese deceduto poco dopo al San Gerardo di Monza. Immagini e momenti terribili che in queste ore hanno iniziato a circolare anche su Tik Tok, riprese da un testimone. “Mi hanno chiamato alle 2 e mezza di notte e sono scappato - racconta il padre del 18enne -. Sono sbiancato dalla paura. Erano stati in un locale, mio figlio non lo conosceva nemmeno direttamente il conducente dell’auto, è salito per avere un passaggio a casa. Poi l’ho ritrovato sull’ambulanza. Adesso per fortuna lo dimettono, ma se l’è vista veramente brutta”.

Secondo quanto sta emergendo e i racconti di chi c’era, su quegli acceleratori i conducenti hanno schiacciato tanto. Troppo. Al volante del Suv (con targa inglese) c’era il cugino di Arnold, anche lui albanese, arrivato a Limbiate da pochi giorni da Londra, dove vive. Dopo l’impatto sarebbe riuscito a divincolarsi dalla trappola d’inferno per primo e si sarebbe allontanato. Adesso è in carcere, con l’accusa di omicidio stradale. Mentre le indagini dei carabinieri di Desio e della Procura proseguono senza sosta.