
L’ex sindaco di Seregno Edoardo Mazza è accusato di avere garantito l’approvazione del piano al costruttore
"Per il piano attuativo di via Formenti io ero intervenuta con una variante e siamo andati in Consiglio comunale. Mazza sosteneva che era già pronto per l’adozione. Vendraminetto veniva negli uffici, era nervoso, diceva che era una pratica che c’era già prima del mio arrivo e si chiedeva come mai non era ancora andata in porto. Diceva che a me non aveva speranza di dirmi nulla perché il suo contatto era il sindaco, che era già stato assessore prima di me". A parlare ieri pomeriggio davanti ai giudici del Tribunale di Monza l’ex assessore all’Urbanistica ed Edilizia del Comune di Seregno Barbara Milani, convocata dal pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo nel processo sulla presunta Seregnopoli bis. Imputati l’ex sindaco Edoardo Mazza (che nel primo processo Seregnopoli si è visto assolvere dall’accusa di corruzione nell’urbanistica e prescrivere quella di corruzione elettorale insieme al costruttore Antonino Lugarà) e l’immobiliarista Giorgio Vendraminetto. Per il Piano Par1 relativo a via Formenti angolo via Bassi, un complesso immobiliare acquistato nel 2011 per cui il precedente proprietario si era visto bocciare dal Comune di Seregno il Piano attuativo, Mazza è accusato di avere "garantito" già a settembre 2015 a Vendraminetto "l’approvazione del Piano attuativo richiesto alla fine dell’ottobre seguente" e di avere "omesso qualsiasi intervento" come un’ordinanza di sospensione dei lavori "a fronte degli abusi edilizi accertati da funzionari comunali in occasione di un sopralluogo nell’aprile del 2016". I due sono anche imputati per l’area del centro poliambulatoriale di via Colzani.
Mazza è accusato di avere "garantito un favorevole iter alla pratica amministrativa sebbene il progetto edilizio presentato non fosse conforme alle prescrizioni urbanistiche adottate". Si torna in aula a maggio quando verranno interrogati gli imputati, se lo vorranno, oppure si darà il via ai testimoni della difesa. Intanto ieri il pm ha annunciato che dal processo esce di scena un terzo imputato di falso, l’argentino Miguael David Vazquez, coinvolto nell’inchiesta per presunti riconoscimenti della cittadinanza italiana a sudamericani con un iter viziato, vicenda per cui è stato già assolto l’allora dirigente dello stato civile del Comune di Seregno Marco Radice. I fatti contestati vanno ormai tutti verso la prescrizione.