STEFANIA TOTARO
Cronaca

Lentate, cade in una buca in un deposito dei treni: condannato il responsabile dell’impianto

Il 23 ottobre 2021 un 46enne, che stava pulendo il tetto di un convoglio, è sprofondato subendo un grave trauma cranico. Secondo la pubblica accusa è stata violata la normativa per la sicurezza sui luoghi di lavoro: non c’era “l’idoneo parapetto di protezione”

Tribunale (Foto archivio)

Tribunale (Foto archivio)

Lentate sul Seveso (Monza Brianza), 3 Giugno 2025 - Era caduto in una buca alta un metro mentre stava pulendo con un grosso aspirapolvere il tetto di un treno in un deposito di Trenord ed aveva subìto un trauma cranico che lo aveva lasciato lontano dal lavoro per oltre quattro mesi.

Per questo infortunio, accaduto il 23 ottobre del 2021 a Lentate sul Seveso e che aveva visto vittima Benedetto Z., allora 46enne originario di Palermo e residente a Bollate, il Tribunale di Monza ha condannato per lesioni gravi colpose a 2 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna sul certificato penale, l'allora responsabile dell'impianto di manutenzione treni, Giorgio C., 58enne della Bergamasca.

L'imputato è stato anche condannato al risarcimento dei danni, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 8mila euro, al dipendente di Trenord, che si era costituito parte civile al processo con l'avvocato Glauco Gasperini.

Secondo la pubblica accusa il responsabile dell'impianto di manutenzione treni di via don Gnocchi a Lentate sul Seveso ha violato la normativa per la sicurezza sui luoghi di lavoro "lasciando che le aperture esistenti nel suolo o nel pavimento degli ambienti di lavoro e di passaggio, comprese le fosse e i pozzi, fossero sprovvisti di solide coperture o di parapetti per impedire la caduta delle persone".

Nel caso specifico "il vano di accesso ad un varco di ispezione dei treni della profondità di circa un metro" è risultato "sprovvisto di idoneo parapetto di protezione". Così il 46enne era precipitato nella buca subendo 128 giorni di inabilità al lavoro. Dal canto suo l'imputato ha negato di essere il responsabile della mancata protezione e pure il responsabile di quell'impianto alla data dell'infortunio e ricorrerà in appello contro la condanna.