
Offertasociale si occupa di welfare locale in 29 Comuni del Vimercatese e del Trezzese
Un bilancio che vale più di 25 milioni spesi per i più fragili. Al centro, disabili, anziani, stranieri, precari, ragazzi difficili: gli ultimi. A far quadre i conti, Offertasociale, l’azienda dei 29 Comuni del Vimercatese e del Trezzese che si occupa di welfare locale. "I servizi sono in crescita - dice la presidentessa Daniela Mazzuconi - presto ci sarà un coordinatore fra tutte le prestazioni per migliorare ulteriormente la gamma".
I dati offerti dall’analisi dei conti raccontano i bisogni emergenti, in aumento del 7,93% la domanda da parte delle città associate, in cima alla lista c’è la crescita degli inserimenti nei centri diurni per l’handicap, a Vimercate l’anno scorso sono stati in 30, che si aggiungono agli 85 complessivi sparsi nelle strutture aziendali. Sulle sedi sono aperti diversi cantieri con il compito di realizzare progetti di restyling e rigenerazione "per adeguare i locali alla missione e perché siano sempre più confortevoli e accoglienti".
Il nuovo polo dell’handicap a Trezzo finanziato con 765mila euro dal Pnrr permetterà di passare a 30 iscritti, 6 in più di oggi, a partire dal prossimo autunno. Numeri importati anche per gli inserimenti lavorativi, "sono state seguite 430 persone, con 129 nuove segnalazioni e 50 assunzioni". Mentre, a domicilio viene fatta assistenza a 566 pazienti. Si aggiungono 1.622 interventi di orientamento e informazione rivolti a stranieri nei comuni consorziati: 919 nel Vimercatese, 703 nel Trezzese, 88 dei quali presi in carico dal Sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non accompagnati. Tra questi, 19 erano proprio ragazzi soli.
Gli affidi hanno permesso l’ingresso di 45 bambini in 35 famiglie distribuite in una ventina di centri, 82, invece, gli under 18 colpiti da procedimenti penali "seguiti insieme alle famiglie con l’obiettivo di entrare in percorsi educativi e di risocializzazione". Continua anche il potenziamento degli SportelliSì, sparsi su tutto il territorio e da aprile saliti a quota 14 con l’ingresso degli ultimi due della catena, a Busnago e Cornate.
Fra le loro mura si trova aiuto per partecipare a bandi e sussidi e anche per presentare pratiche on-line che spesso sono un ostacolo per una grossa fetta della popolazione “over“. "L’inclusione, qui, è a 360 gradi".