STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, aggressione ai giardini pubblici: condannati tre latinos. Ma non fu tentato omicidio

Il Tribunale di Monza ha inflitto pene di poco inferiori ai tre anni per lesioni personali aggravate

La Polizia ai giardini Nei di Monza

La Polizia ai giardini Nei di Monza

Monza, 13 Maggio 2025 - Non è stato un tentativo di omicidio la violenta raffica di fendenti contro un connazionale 25enne, all’ombra dei regolamenti di conti tra Latin King, sferrata lo scorso giugno nei pressi dei giardini pubblici del Nei.

La gup del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti ha condannato con il rito abbreviato per lesioni personali aggravate a 2 anni e 11 mesi di reclusione P.H.B.S., ecuadoriano di 24 anni residente in provincia di Varese e a 2 anni e 10 mesi ciascuno altri due connazionali, D.C.D.M., 22 anni, residente a Concorezzo, ritenuto coautore per aver fornito il contestato coltello e Q.O.B.F., 29 anni, residente a Monza, ma domiciliato a Varese, che avrebbe fatto da “palo”.

Gli arresti

I tre erano stati arrestati un mese dopo il fatto dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza. Ora si trovano agli arresti domiciliari, una misura che dopo questa sentenza i loro avvocati chiederanno di revocare.

“Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, anche grazie alla perizia medica che ha escluso che le ferite inferte potessero rivelarsi mortali”, commenta uno dei legali, l'avvocato Paolo Rivolta. La Procura di Monza aveva infatti chiesto condanne tra 6 anni e 8 mesi a 4 anni e 10 mesi per tentato omicidio.

Il coltello

Secondo i difensori e gli imputati, non è stato nemmeno un coltello a ferire la vittima, che non si è costituita parte civile per ottenere un risarcimento dei danni. "Il coltello non c'è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono profonde.

A provocarle è stato il coccio di una bottiglia, era lui ad impugnarla e si è fatto male mentre ci rotolavamo per terra", ha sostenuto il presunto esecutore materiale dell'aggressione. Ma per sapere se la giudice ha ritenuto l'esistenza dell'arma da taglio bisognerà attendere le motivazioni della sentenza.

Il racconto

“Ho degli ordini, ti devo ammazzare, devi essere eliminato perché conosci degli infami”, ha raccontato di avere sentito il 25enne prima di venire aggredito. L’indagine della Polizia di Stato era seguita all’intervento, in codice rosso, delle ambulanze, chiamate a soccorrere in via Pesa del Lino il 20 giugno 2024 il 25enne monzese, ricoverato per diversi giorni in ospedale.

La vicenda è stata ricostruita attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere della zona e le dichiarazioni dei testimoni.

L’aggressione

Tutto era cominciato con un diverbio e una prima aggressione alla vittima da parte del terzetto al Nei verso le 20. Poi, mentre il 25enne si trovava in via Enrico da Monza, era stato raggiunto dagli stessi giovani, uno dei quali, dopo aver recuperato un coltello da uno dei complici, lo aveva assalito e colpito ripetutamente, fino all'intervento di un cugino che era riuscito a fare allontanare gli aggressori.