GABRIELE BASSANI
Cronaca

L’allarme degli architetti sul Pgt : "Attività edilizia a rischio di paralisi"

Cesano Maderno, i dubbi nelle osservazioni di 50 professionisti del settore

Cesano Maderno, i dubbi nelle osservazioni di 50 professionisti del settore

Cesano Maderno, i dubbi nelle osservazioni di 50 professionisti del settore

Architetti, ingegneri e geometri preoccupati per l’attuale proposta del Pgt di Cesano Maderno: "Rischio di paralisi dell’attività edilizia". Sono quasi 50 i professionisti del settore che hanno messo per iscritto, sotto forma di osservazioni tecniche, tutte le loro perplessità sul nuovo piano del territorio di Cesano Maderno, attualmente nella fase preliminare.

"Una delegazione di circa 30 professionisti è già stata incontrata dal sindaco e dall’assessore delegato, in queste ore stiamo mettendo a punto tutte le osservazioni alla Vas (Valutazione ambientale strategica) che devono essere presentate entro il 6 maggio", spiega l’architetto Antonio Zardoni, referente del gruppo di professionisti perplessi sul nuovo documento urbanistico della città. "Secondo quanto emerso, il documento rappresenta un’involuzione normativa che rischia di compromettere il delicato equilibrio tra sviluppo urbano e sostenibilità, paralizzando di fatto l’attività edilizia, a partire da suoi aspetti più semplici come ristrutturazioni, sopraelevazioni, ampliamenti e recupero dei sottotetti, fino agli interventi di demolizione e nuova edificazione", spiegano in una nota i professionisti che hanno sottoscritto le osservazioni.

"Queste problematiche rischiano di frenare il processo di rigenerazione urbana e compromettere la vitalità economica e sociale della città per i prossimi anni". Tra gli elementi di maggiore criticità evidenziati c’è l’estensione del “Tessuto di Impianto Tradizionale“, ovvero l’area storica con vincoli molto restrittivi, che vedrebbe coinvolte anche "aree prive di effettivo valore storico, soprattutto legate all’edilizia spontanea e speculativa degli anni ’50 e ’60". Inoltre si contesta l’obbligo di sottoscrivere convenzioni con l’Amministrazione anche per interventi edilizi minori, che "rappresenta un ostacolo alla tempestività e all’efficienza operativa dell’iniziativa privata, nonché un sistema discrezionale di gestione degli interventi". Inoltre vi sono restrizioni al recupero abitativo dei sottotetti che sarebbero "in contrasto con le direttive regionali per la riduzione del consumo di suolo e rendono di fatto inattuabili numerosi interventi".

Ga.Bass.