BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La volpe di Arcore. Simbolo del no a Pedemontana

L’avanzare delle ruspe sfratta la fauna selvatica. Gli ambientalisti: "Una morte solo rimandata" .

La volpe spaurita e affamata si aggirava in centro ad Arcore È stata salvata e riportata nel suo habitat

La volpe spaurita e affamata si aggirava in centro ad Arcore È stata salvata e riportata nel suo habitat

Magra, spaurita, affamata si aggirava in centro ad Arcore.

È stata salvata e riportata nel suo habitat ma per i “No Pedemontana“ è già il simbolo della battaglia contro l’autostrada: una piccola volpe con le ossa ben visibili sotto la pelle, "sfrattata".

"Radono al suolo i boschi e gli animali sono smarriti", scrivono sui social gli attivisti che non vogliono altro cemento. L’esemplare vagava in città disorientato, al salvataggio ha pensato la polizia locale, l’operazione ha permesso all’animale di essere riaccompagnato in sicurezza nel verde. È stata avvicinata con delicatezza in piazza Pertini: "La vicenda ha scosso la città", dice Michele Bertani, consigliere con delega all’ Ambiente, che si è mobilitato subito per metter al sicuro la piccola. Lei dopo un primo ritorno libera è tornata una seconda volta in centro, nella frazione di Bernate. Forse alla ricerca di cibo. Alla cattura ha contribuito Said Beid, specializzato nel ritrovare animali scomparsi, un’autorità in materia. Un video commovente ne racconta la liberazione. Lei si avvia incerta su un sentiero, ma c’è chi è convinto che tornerà. La polemica corre sui social, insieme ai commenti che esprimono soddisfazione per "la giusta azione di tutela" ci sono quelli, amari, che parlano di "morte solo rimandata". Per via delle ruspe. L’allarme lanciato qualche mese fa dai gruppi animalisti si focalizzava proprio sui rischi corsi dalla fauna selvatica con l’avanzare del cantiere. Tante le specie che vivono sul territorio, piccoli e medi mammiferi a cominciare proprio dalle volpi, ma anche tassi, ricci, lepri, e poi rettili, anfibi e una ricca avifauna, rapaci notturni e diurni, da proteggere ci sono anche importanti zone di ovatura per anfibi e siti di nidificazione per volatili.

"La perdita di habitat e le modifiche del paesaggio possono compromettere il delicato equilibrio ecologico, imponendo spostamenti e aumentando il rischio di morte per gli animali protetti", ammonivano le associazioni. E la storia della piccola volpe fa riflettere. Greenpeace, Enpa, Lav e Lac avevano chiesto ai comuni del tracciato un monitoraggio sulla situazione condotto da esperti e avevano proposto anche la creazione di "corridoi ecologici temporanei per favorire l’approdo in zone franche, il salvataggio della fauna presente, reimpianto di alberi autoctoni in grado di rigenerare il bosco, attività educative con i bambini per riconnettersi alla natura prima che scompaia".

Barbara Calderola