STEFANIA TOTARO
Cronaca

La fusione sospetta. Il processo Aeb-A2A resta a Monza. Ammesse le parti civili

Seregno, nessun trasloco a Milano: respinte le eccezioni della difesa. Alla sbarra per turbativa d’asta c’è anche il sindaco Alberto Rossi.

Alberto Rossi sindaco di Seregno Secondo i pm la fusione avrebbe creato un danno ad Aeb di 60 milioni

Alberto Rossi sindaco di Seregno Secondo i pm la fusione avrebbe creato un danno ad Aeb di 60 milioni

Sarà il Tribunale di Monza a occuparsi del processo per la presunta fusione sospetta fra Aeb e A2A, con tutte le costituzioni di parte civile ammesse al dibattimento, che entrerà nel vivo a gennaio, accelerando il galoppo verso il colpo di spugna della prescrizione perché i fatti contestati risalgono al 2019 e 2020. Lo ha deciso la giudice monzese Valentina Schivo, che ieri ha risposto alle eccezioni preliminari presentate dalla difesa degli imputati. I legali avevano chiesto di pronunciare l’incompetenza territoriale del procedimento, che a loro dire doveva andare a Milano perché la lettera di intenti che ha aperto la vicenda è maturata in territorio milanese. I pm Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio ribattevano invece che quella lettera non citava il luogo da cui era partita quindi la competenza doveva restare a Monza. La giudice ha ritenuto che sia Monza la sede giusta perché con la lettera di intenti non si realizzava l’eventuale compromissione della correttezza dell’iter della fusione, mentre le presunte condotte sospette si sono tenute a Seregno. La giudice ha anche ammesso tutte le costituzioni di parte civile, compresa quella dei consiglieri comunali lissonesi Antonio Erba, Marino Nava e Daniele Fossati a cui si erano opposte alcune difese degli imputati sostenendo che non potessero più agire al posto del Comune di Lissone in quanto l’amministrazione aveva inviato una diffida al risarcimento dei danni.

Per la giudice, invece, la costituzione di parte civile dei consiglieri poteva venire revocata dalla presentazione di una causa civile da parte del Comune lissonese. Il processo è stato poi rinviato a settembre, ma solo per nominare il perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Il dibattimento entrerà invece nel vivo a metà gennaio e un’altra udienza è stata fissata verso la fine di febbraio. Alla sbarra per turbativa d’asta il sindaco di Seregno Alberto Rossi, l’assessore alle Partecipate del Comune di Seregno Giuseppe Borgonovo, il segretario generale del Comune di Seregno Alfredo Ricciardi, l’ex presidente del cda di Aeb spa Loredana Bracchitta, l’allora presidente di A2A Giovanni Valotti e Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl. Secondo i pm monzesi l’aggregazione avrebbe causato un danno per Aeb "non inferiore a 60 milioni di euro". Al processo sono costituiti parti civili tutte le amministrazioni comunali socie della multiutility, prime tra tutte quella di Seregno.