ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il Teatro Manzoni si rifà il look. Stagione di prosa tra sogno e verità

Dai sedili rinnovati ai fari ultramoderni: investimento da 250mila euro. A ottobre il via al calendario di spettacoli

Dai sedili rinnovati ai fari ultramoderni: investimento da 250mila euro. A ottobre il via al calendario di spettacoli

Dai sedili rinnovati ai fari ultramoderni: investimento da 250mila euro. A ottobre il via al calendario di spettacoli

Quando il sipario si alzerà a ottobre, il Teatro Manzoni di Monza sarà più bello che mai. Non solo per l’ennesima stagione di prosa appena annunciata in Comune, ma anche per il completamento del suo ambizioso rinnovamento strutturale. Sedili nuovi anche in balconata e galleria, pavimentazioni e gradini rifatti, fari modernissimi, una nuova americana: un investimento di 250mila euro che renderà l’intero spazio teatrale più accogliente e all’altezza della sua storia. Con i suoi 780 posti, il Manzoni è il cuore della scena teatrale non solo cittadina ma anche provinciale. Dal 2016, da quando la gestione è stata affidata all’azienda speciale Scuola Borsa, vive un’età dell’oro. Artefice di questo percorso è la direttrice artistica Paola Pedrazzini, donna di teatro dalla visione limpida e appassionata, che ha saputo portare a Monza una proposta culturale all’altezza delle grandi città italiane.

"Il nostro è un teatro alla ricerca costante di equilibrio – spiega l’assessora alla Cultura, Arianna Bettin –, tra grande prosa, commedia, classici e linguaggi nuovi, sia per pubblico giovane che per spettatori più esperti". Il cartellone 2025/2026 conferma questa cifra. Saranno otto appuntamenti imperdibili, cuciti attorno "al fil rouge dell’ambiguità tra realtà e finzione, sogno e verità", come spiegato da Pedrazzini. Si parte il 17 ottobre con Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek, storia di un aspirante attore siciliano alle prese con una compagnia teatrale fantasma, un inno al teatro come luogo di mistero e identità. Dal 14 novembre arriva Ciarlatani, scritto da Pablo Remón e interpretato da un gigante della scena come Silvio Orlando, per poi virare sulla grande commedia classica napoletana con Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta (12-14 dicembre), riambientato negli anni ’70 da Leo Muscato, in piena epoca di rivoluzione Basagliana.

Nel nuovo anno, il Manzoni ospiterà Il malato immaginario di Molière (23-25 gennaio), con un Tindaro Granata in stato di grazia, e Mein Kampf di Stefano Massini (6-8 febbraio), un testo profondo e potente che fa riflettere. Marzo sarà tutto al femminile: dal 13 al 15 con Lisistrata, riletta da Lella Costa sotto la regia della talentuosa Serena Sinigaglia, e poi, dal 27 al 29, con L’Empireo, coralità femminile di denuncia sociale. Gran finale dal 17 al 19 aprile con Nel blu, omaggio al grande Domenico Modugno e alla sognante leggerezza dell’Italia del boom. E mentre sul palco si celebrano parole e emozioni, dietro le quinte termineranno i lavori di rinnovamento del teatro. Dopo quelli del 2022 (70mila euro su camerini e caldaia) e il restyling della platea lo scorso anno (altri 250mila euro), l’ultimo lotto d’interventi completerà il ciclo di rinascita.