MONICA GUZZI
Cronaca

Il progetto sul nodo di Bettola. Quando Pella e Marinoni bussarono al municipio di Monza

Il piano dei due professionisti oggi ai domiciliari per i fatti del capoluogo fu presentato un anno fa alla Giunta. Il sindaco Pilotto: " È stata la proposta di un’ipotesi larga, non c’è stata prosecuzione, siamo molto prudenti".

Il piano dei due professionisti oggi ai domiciliari per i fatti del capoluogo fu presentato un anno fa alla Giunta. Il sindaco Pilotto: " È stata la proposta di un’ipotesi larga, non c’è stata prosecuzione, siamo molto prudenti".

Il piano dei due professionisti oggi ai domiciliari per i fatti del capoluogo fu presentato un anno fa alla Giunta. Il sindaco Pilotto: " È stata la proposta di un’ipotesi larga, non c’è stata prosecuzione, siamo molto prudenti".

C’era anche l’area di Bettola, tra Cinisello e Monza, nei progetti di sviluppo immobiliare di Giuseppe Marinoni e Federico Pella, due dei principali indagati nell’inchiesta sulla Palazzopoli di Milano, entrambi finiti agli arresti domiciliari.

L’ex presidente della commissione Paesaggio di Palazzo Marino, Giuseppe Marinoni, e Federico Pella, l’architetto-manager di Concorezzo fondatore della società J+S, dove ha lasciato tutte le cariche, hanno bussato al Comune di Monza l’estate scorsa.

Avrebbero infatti avviato "trattative con Carlo Masseroli, ex assessore di Milano e manager NHOOD nelle strategie relative alle aree da valorizzare tra Monza, Cinisello e Bettola".

Sono alcuni passaggi evidenziati dai pm Petruzzella, Filippini e Clerici nella motivazione della richiesta di misure cautelari presentate nei giorni scorsi al gip Mattia Fiorentini, che ha poi disposto i domiciliari. "Stiamo attuando un Pgt ombra... e con alte parcelle", scriveva Marinoni a Pella il 5 dicembre 2023 riferendosi a Milano.

Nell’estate scorsa i due professionisti hanno individuato interessanti opportunità di sviluppo anche a Monza, nei terreni strategici destinati ad accogliere il capolinea della M1, i cui lavori sono in corso, e una stazione della futura M5. "Nello stesso periodo (tra febbraio e ottobre 2024, ndr) Marinoni e Pella procedono nelle loro trattative per coinvolgere Carlo Masseroli, ex assessore di Milano, che vive a Monza, e attuale manager di NOODS, nonché l’imprenditore Pierangelo Lumina (in quel momento impegnato in lavori a Monza) nelle strategie relative alle aree da valorizzare tra Monza, Cinisello Balsamo e Bettola", si legge ancora nei documenti della Procura. Bettola infatti "è al centro di una strategia metropolitana su cui Marinoni insiste moltissimo con Masseroli, per indurlo a partecipare all’affare, intercedendo presso la giunta comunale di Monza".

I primi messaggi risalgono a marzo. "Ma Lumina?", scrive Pella a Marinoni il 6 marzo. "Sì, sentito... vuole essere confortato prima di darci un incarico così consistente", risponde l’altro. Che il 15 aprile scrive a Masseroli, spiegandogli come intende muoversi: "Ti mando un estratto del lavoro che stiamo facendo su Monza, il tema è quello di inscrivere l’area di Bettola in un quadro più ampio di centralità metropolitane. Fare sinergia insediativa tra aree nel comune di Monza e aree nel comune di Cinisello Balsamo, con al centro le due stazioni MM è sicuramente l’azione più ragionevole che si possa fare. E a vantaggio sia del pubblico che dei privati".

Il 18 luglio del 2024 l’incontro fra i progettisti e gli assessori di Monza. I due professionisti si accordano via chat per portare gli "schizzi grandi" e il pc.

Un incontro chiuso però con un nulla di fatto, ricorda oggi il sindaco di Monza. "Li abbiamo ricevuti e li abbiamo ascoltati un anno fa – dice Paolo Pilotto –. È stata una mera presentazione di un’ipotesi perlopiù residenziale, non c’è stata alcuna prosecuzione. Loro si sono presentati come latori di una ipotesi larga". Una risposta, quella di Monza, improntata alla massima prudenza, aggiunge il sindaco. "La tradizione di Monza negli ultimi trent’anni è quella di un rispetto rigoroso delle norme del Pgt a tutela dell’amministrazione e della città. Per eventuali deroghe o integrazioni bisogna seguire l’iter lungo e complesso delle convenzioni".