
Progetto Paripasso: cinque studentesse hanno ridisegnato gli spazi
Cinque studentesse del Politecnico di Milano in Villa Tittoni con uno scopo ben preciso: ideare proposte per valorizzare gli spazi interni ed esterni, rendendoli più accessibili e accoglienti per i bambini e le famiglie. La storica dimora cittadina sempre più strumento di educazione grazie alla collaborazione tra la cooperativa sociale Stripes e il dipartimento Scuola di design del Politecnico di Milano nell’ambito del progetto “Paripasso – Per crescere insieme“. Un’iniziativa di respiro nazionale, che oltre a Desio coinvolge Bari, Valle Trompia (Brescia), Castel Volturno (Caserta) e Zagarolo (Roma). "Il progetto Paripasso – afferma Dafne Guida, presidente e direttrice generale della cooperativa Stripes – si propone di trasformare gli spazi educativi per la prima infanzia in veri e propri ambienti stimolanti e pedagogicamente connotati, dove bambini, famiglie e educatori possano interagire e co-creare esperienze significative. Negli hub Paripasso, in linea con l’approccio ecologico di Stripes, gli ambienti vengono allestiti con materiali quotidiani e utensili familiari, promuovendo un contesto rassicurante e stimolante per i più piccoli. L’esperienza nata da questo progetto nazionale sta dimostrando come la sinergia tra architettura, design e pedagogia sia cruciale per garantire che la qualità degli spazi sia direttamente proporzionale alla qualità dell’apprendimento. La collaborazione avviata con il dipartimento e la Scuola del Design del Politecnico di Milano è la dimostrazione di come questi ambiti possano comunicare e interagire tra loro, permettendo di passare da ambienti semplicemente belli a spazi che ospitino piccole o grandi sfide educative".
A guidare le studentesse le docenti Barbara Camocini ed Elena Giunta. Insieme hanno pensato a campagne di comunicazione per promuovere le attività dell’hub. Le studentesse hanno dato dunque vita ad alcuni allestimenti educativi dopo essersi confrontate con le educatrici e le famiglie che frequentano l’hub.
Ecco dunque il FormaFiabe di Alice Abela (teatro interattivo per bambini), il Grow Slow di Martina Crivellaro (elementi modulari per l’attività di giardinaggio), Piccoli Mondi di Anna Meregalli (elementi di arredo mobili per portare all’esterno le attività che si svolgono al chiuso), Enigma a Colori di Giulia Mastrantonio (per trasformare la villa in momento di condivisione e di dialogo con sagome colorate e QR Code) e Facciamo Che di Giulia Tassoni (campagna per raccontare l’approccio pedagogico dell’hub). L’idea è avveniristica: con questo progetto Villa Tittoni non è più solo un luogo accogliente, diventa a tutti gli effetti uno strumento educativo.
Gualfrido Galimberti