
Il liceo classico e musicale Zucchi di Monza lo scorso anno scolastico ha ospitato una scuola tedesca
L’Europa si costruisce sui banchi di scuola. Venerdì, dalle 15, nell’aula magna del liceo classico e musicale Zucchi, studenti, docenti e genitori sono invitati alla “Festa dell’Europa”, con la presentazione delle attività realizzate dal liceo Zucchi nell’ambito del Progetto Erasmus+ che fa viaggiare ogni anno 200 studenti e 50 professori accompagnatori tra soggiorni individuali lunghi da uno a sei mesi e brevi per le classi, per progetti da 7 a 15 giorni. Grazie al progetto Erasmus, per esempio, lo scorso anno il liceo ha ospitato un liceo musicale tedesco. Le destinazioni e i gemellaggi con le scuole straniere sono le più varie: Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania e Austria, oltre a Repubblica Ceca, Grecia e isola de La Reunion, dipartimento francese nell’Oceano Indiano.
Il 9 maggio segna l’anniversario della “dichiarazione Schuman”, considerata l’atto di nascita di quella che oggi è l’Unione Europea. "La scuola - spiega il professore Enea Cattaneo, membro del “team Erasmus” composto da 5 docenti - ha ricevuto l’accreditamento dal 2021 al 2027 per realizzare i progetti di mobilità individuali e collettivi, secondo tre linee guida: approfondimento delle discipline Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), didattica laboratoriale ed esperienze di Cittadinanza attiva". Lingua veicolare l’inglese, ma poi si imparano sul posto spagnolo, portoghese e olandese. Docenti e studenti partono “esterofili” e tornano “classicisti”. Sì, perché come spiega il professore Cattaneo la didattica all’estero è molto più esperienziale e per competenze, mentre quella italiana che può sembrare superata risulta alla fine più completa e solida, anche in vista del percorso universitario.
C.B.