FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Omicidio in Borgo Santa Caterina: nella lite sono spuntati bastoni e catene? Le indagini

La morte di Riccardo Claris, accoltellato da Jacopo De Simone dopo una zuffa per questioni calcistiche: in corso accertamenti sulla dinamica e sul numero dei partecipanti, sentito il titolare del bar fuori dal quale è scoppiato il parapiglia

Il 18enne Jacopo De Simone in carcere a Brescia per omicidio volontario aggravato da futili motivi È in attesa di essere sentito dal gip Beatrice Parati a cui potrà riferire la propria versione dei fatti

Il 18enne Jacopo De Simone in carcere a Brescia per omicidio volontario aggravato da futili motivi È in attesa di essere sentito dal gip Beatrice Parati a cui potrà riferire la propria versione dei fatti

Bergamo, 6 maggio 2025 – La saracinesca del Reef Cafè, di via Borgo Santa Caterina, ritrovo dei tifosi della Dea, è alzata per metà. All’interno c’è il titolare. Fuori ci sono i carabinieri che stanno effettuando le indagini sull’omicidio avvenuto sabato notte in via Ghirardelli, vicino al Gewiss Stadium.

Lo invitano a salire sull’auto che poi si dirige verso il Comando provinciale, in via delle Valli, dove verrà sentito. Una testimonianza, la sua, che potrebbe avere un peso specifico sulla dinamica. Nel frattempo gli investigatori stanno raccogliendo altro materiale per ricostruire la dinamica dei fatti che allo stato presenta dei lati oscuri. Ad esempio se erano presenti catene e bastoni (secondo la versione degli interisti), ma che allo stato non trova conferma tra gli inquirenti. E per questo sono state acquisite le immagini delle telecamere presenti in zona (anche quelle comunali). Ma anche quelle della telecamera che c’è all’esterno del bar, in alto sulla destra, che punta diretta all’ingresso del locale.

Gli accertamenti

I carabinieri sul luogo dell'omicidio (De Pascale)
I carabinieri sul luogo dell'omicidio (De Pascale)

Dalle immagini si potrebbe risalire al numero dei ragazzi (più di una quindicina) che hanno preso parte sabato notte alla lite, scaturita da rivalità di tifo poi finita nel sangue con la morte di Riccardo Claris, 26 anni, residente in Borgo Santa Caterina, due lauree (lavorava per una società a Milano) una passione per il calcio che aveva anche praticato a livello dilettantistico.

Il pm titolare del fascicolo, Guido Schininà, contesta all’autore del delitto, il 18enne Jacopo De Simone (in carcere a Brescia) l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi. L’interrogatorio davanti al gip Beatrice Parati sarà l’occasione per l’indagato (assistito dall’avvocato Bosisio) per fornire la sua versione.

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È salito in casa a prendere il coltello con il quale poi ha ucciso il 26enne per difendere il fratello gemello, come ha raccontato ai carabinieri nell’immediatezza dei fatti? È salito una prima volta per prendere l’arma (un coltello lungo una ventina di centimetri), è salito una seconda volta nell’abitazione (dove c’era la mamma) per poi ridiscendere sapendo di trovare ad aspettarlo i militari a cui si è consegnato?

Il messaggio

La sorella di Riccardo, Barbara, ricorda il fratello con una storia pubblicata su Instagram: “Saluto il mio Ricky indignata per una società che ha perso il senso dell’umanità, ha perso l’empatia, i valori fondamentali, il rispetto per la vita, per il lutto, per tutto. Cresciamo generazioni di disagiati che non sanno come replicare a parole, di persona, salgono in casa scendono armati e ammazzano alle spalle. Lo saluto con il cuore rotto in mano. Mai riuscirò ad accettare che si possa venir uccisi così”