REDAZIONE MONZA BRIANZA

Il guardiano di agosto non va in ferie: "Niente colpi sotto gli occhi di Mimmo"

Sventato il furto di una bicicletta elettrica, "ho detto al malvivente di cambiare strada o lo avrei preso io". Mohamed Salah rimane fino a tardi con sedie e frigobar per tutti quelli che vogliono fargli compagnia.

Mohamed Salah, detto Mimmo l’Egiziano, nella sua vita da custode ha fatto arrestare quasi quanta persone

Mohamed Salah, detto Mimmo l’Egiziano, nella sua vita da custode ha fatto arrestare quasi quanta persone

"Quest’anno per il momento sta andando tutto molto bene, ma nel mio quartiere sono tutti tutti o quasi e bisogna fare sempre attenzione".

Monza, zona Musicisti, quartiere piuttosto agiato in zona Parco.

Solleone e strade per lo più deserte. Eppure, nessuno nessuno che si arrischia a rubare. Perché in uno degli eleganti palazzi del quartiere, anche se in realtà il suo occhio e le sue gambe si spostano e puntano per tenerle d’occhio su tutte le strade e case dei dintorni, c’è un guardiano molto particolare. Lo chiamano Mimmo l’Egiziano. Anche se al secolo il suo nome è Mohamed Salah, e da oltre trent’anni lavora in città come custode, guardiano e nel suo quartiere è diventato quasi un punto di riferimento.

Chi abita lì si fida ciecamente di lui. I criminali hanno capito che con lui in giro è meglio non scherzare troppo, visto che ne ha già fatti arrestare quasi una quarantina. Ladri, truffatori, rapinatori, malintenzionati. Mimmo non fa differenze. L’ultimo episodio un paio di giorni fa.

"L’altro giorno è arrivata la signora che bagna le piante nel giardino del ‘mio’ palazzo - racconta Mimmo - . Era con la sua bicicletta elettrica e mi ha chiesto se potevo guardarla io, così non perdeva tempo a legarla e finiva prima di lavorare".

La signora puntualmente entra nel cortile a bagnare le piante e da un angolo della via compare uno sconosciuto, zainetto in spalla. Faccia ignota a tutti. Ma non a Mimmo. "So chi è, è un tossicodipendente che vive di espedienti… si è avvicinato alla bicicletta e ha provato a salirci, non si era accorto che lo stavo sorvegliando".

E Mimmo è balzato immediatamente fuori: "Cosa fai lì? È tua quella bicicletta? Non mi sembra: sparisci o ti ammazzo di botte!”….". Immediato iol dietrofront del malintenzionato. "Non gli ho fatto nulla - allarga idealmente le sue braccia muscolose Mohamed Salah -, l’ho solo minacciato. Ha chiesto scusa e si è volatilizzato. Non gli avrei fatto del male, mi spiace anche per lui che deve vivere così, ma non si può rubare sotto gli occhi di Mimmo!".

Forte ma anche comprensivo. E l’altro giorno capita che un vicino chiami Mimmo: "C’è una macchina che non mi piace sotto casa mia… è strana". E immediatamente parte la telefonata di Mimmo a carabinieri o polizia, il numero di targa viene controllato e l’auto non fa più paura.

E così va in scena l’ormai abituale refrain: per tutto il mese di agosto Mimmo sorveglia il suo palazzo e, quando arriva sera, prende la bicicletta per andare a controllare nelle strade del quartiere. E poi? "E poi tiro fuori come sempre tre o quattro sedie, il borsone frigo con bibite fresche e gelati e chi vuole si ferma a farmi un po’ di compagnia. Resto sveglio fino a notte inoltrata al mio posto. Le forze dell’ordine passano e mi salutano.

Nei giorni scorsi è passato anche un colonnello dei carabinieri, ci conosciamo da tanti anni e conosco anche la sua famiglia: mi fa piacere. Ed è passato pure l’assessore alla Sicurezza, Ambrogio Moccia, un ex magistrato. Io faccio tutto con il cuore e mi fa piacere che il mio impegno venga riconosciuto da questi rapporti di amicizia. Voglio bene alla città che mi ha adottato".

È proprio così. Forse figure perfettamente integrate e al servizio della comunità come quella di Mohamed Salah in arte Mimmo l’Egiziano meriterebbero un riconoscimento pubblico.

Da.Cr.