ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il campione di Reining. Filippo, impresa da favola. Il cowboy di Monza sale sul tetto del mondo

Il 22enne ha conquistato l’oro a squadre e il bronzo individuale in Svizzera. La disciplina è una particolare specialità di equitazione nata negli Usa. "Dietro ai movimenti spettacolari c’è una cura maniacale dei dettagli".

Il 22enne ha conquistato l’oro a squadre e il bronzo individuale in Svizzera. La disciplina è una particolare specialità di equitazione nata negli Usa. "Dietro ai movimenti spettacolari c’è una cura maniacale dei dettagli".

Il 22enne ha conquistato l’oro a squadre e il bronzo individuale in Svizzera. La disciplina è una particolare specialità di equitazione nata negli Usa. "Dietro ai movimenti spettacolari c’è una cura maniacale dei dettagli".

Un giovane cowboy monzese, un cavallo prodigioso, un sogno mondiale coronato tra polvere e precisione: è la favola sportiva di Filippo Milani, 22 anni, che ha conquistato l’oro di squadra ai Mondiali di Reining, a Givrins, in Svizzera, e un bronzo nella categoria individuale. Una doppia medaglia che conferma il talento di Milani, già sul tetto del mondo nel 2023, e che oggi si impone come uno dei protagonisti emergenti della scena internazionale di questa affascinante disciplina dell’equitazione americana.

Il Reining è più di una gara: è un balletto cronometrato in cui cavallo e cavaliere devono eseguire una serie di figure con fluidità, precisione e totale sincronia, ispirate alle tipiche mosse dei cowboys. Disciplina nata negli Stati Uniti e ora in piena ascesa anche in Europa, il reining richiede controllo, addestramento rigoroso e un’intesa perfetta. Ed è proprio questa alchimia che ha fatto la differenza tra Milani e il suo compagno di avventure equestri, Toni Strip, uno splendido Quarter Horse baio che monta solo da pochi mesi.

"Le gare con Toni Strip sono state molto emozionanti", racconta il campione. "È un cavallo dal grande cuore, con cui ho stretto subito un legame speciale. Insieme abbiamo già vinto il Derby Italiano di Cremona a marzo e ora queste due medaglie mondiali, figlie di una sintonia che si è costruita giorno dopo giorno".

L’Italia, al via con ben 42 binomi suddivisi in 7 team, ha brillato come mai prima, arrivando a vincere 18 medaglie complessive, di cui 10 ori, 4 argenti e 4 bronzi. Il team con cui ha gareggiato Milani nella categoria Young Riders ha fatto scintille: 650 punti complessivi e primo posto indiscusso. Una squadra composta da due ragazzi e due ragazze — in uno dei pochi sport in cui maschi e femmine gareggiano insieme — che ha dimostrato maturità e grinta.

"Il merito è di tutti", sottolinea Filippo. "Dagli allenatori ai compagni, senza dimenticare il supporto fondamentale del coach della nazionale Alessandro Meconi e della performance coach Elena Giulia Montorsi, che ci hanno aiutati a mantenere lucidità e concentrazione nei momenti più tesi. È nei dettagli che si vince".

Dietro ogni podio c’è una routine fatta di dedizione e fatica. Filippo si allena 4-5 volte a settimana al Centro ippico Rio Vallone di Bellusco, sotto la guida esperta del padre Alessandro Milani e del tecnico Davide Chiarello, entrambi istruttori federali di terzo livello. Una quotidianità fatta di gesti precisi, di ripetizioni, di attenzione costante al cavallo. "La fase di preparazione è almeno il 50% del risultato finale", spiega.

"In gara eseguiamo 8 manovre: fermate improvvise, girate, cambi di direzione e velocità. Sono movimenti spettacolari, ma dietro c’è una cura maniacale. Far sentire il cavallo tranquillo è il primo passo verso una buona performance".

E come se non bastasse, Filippo è anche studente di Economia alla Cattolica di Milano. Un equilibrio tutt’altro che semplice: "Studio e sport si intrecciano, ma quando c’è passione si trova il tempo per tutto. Amo questo sport da quando avevo 9 anni, me lo ha trasmesso mio padre. La passione è il motore che non ti fa sentire la fatica".

Nella categoria Young No Pro, riservata agli under 25 non professionisti, Filippo Milani è ormai un nome noto. Il bronzo individuale lo conferma tra i migliori in assoluto, a pochi passi da due ragazze - anche loro italiane - che hanno completato un podio tutto tricolore. "Porto a casa la consapevolezza che in ogni competizione si vince o si impara - commenta con grande maturità -. Ogni gara è una lezione. E io voglio continuare a migliorare".