BARBARA CALDEROLA
Cronaca

I sindaci in missione a Bruxelles. Nel mirino la tratta D breve: "Un inutile disastro ambientale"

Oggi l’incontro con le istituzioni e i deputati contro il collegamento a 8 corsie da Usmate alla A4. La tesi: "Non è una semplice variante, ma un’opera nuova che avrebbe bisogno di una diversa autorizzazione".

Oggi l’incontro con le istituzioni e i deputati contro il collegamento a 8 corsie da Usmate alla A4. La tesi: "Non è una semplice variante, ma un’opera nuova che avrebbe bisogno di una diversa autorizzazione".

Oggi l’incontro con le istituzioni e i deputati contro il collegamento a 8 corsie da Usmate alla A4. La tesi: "Non è una semplice variante, ma un’opera nuova che avrebbe bisogno di una diversa autorizzazione".

Da Roma a Bruxelles, i sindaci volano in Europa per dire ancora una volta no alla tratta “D breve“ di Pedemontana. Dopo il parere tecnico del ministero che di fatto sdogana la variante, il Vimercatese chiede aiuto all’Unione. Oggi l’incontro con le istituzioni e i deputati del collegio, da Giorgio Gori a Ilaria Salis, per portare a galla "i problemi economici, di trasporti, ambientali e procedurali dell’opera".

L’ossatura è quella della diffida inviata a febbraio a Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), ministero dell’Ambiente e alla società. Nel mirino dei comuni, il tratto finale dell’autostrada di 8 corsie da Usmate all’A4. Contrari da sempre Vimercate, Agrate, Bellusco, Bernareggio, Burago, Cambiago, Caponago, Carnate, Cavenago, Ornago e Sulbiate. Ad aspettarli, Brando Benifei, l’europarlamentare che con un’interrogazione alla Commissione guidata da Ursula von der Leyen aveva garantito un supplemento di indagine sull’infrastruttura.

Gli amministratori ribadiscono che il tracciato "è un disastro ambientale inutile e costoso" e chiedono di dirottare i fondi su un’altra soluzione: "Il potenziamento della Tangenziale Est e il raccordo con la Milano-Venezia, atteso da decenni". Un’opzione che finora non ha trovato fortuna. "Abbiamo presentato osservazioni con il supporto del Pim e la condivisione del Parco Agricolo Nord Est che non sono state contro dedotte in modo adeguato – sottolineano i sindaci – serve un percorso condiviso". Nel frattempo il cantiere della tratta C, che arriva ad Arcore e ha un impatto su Vimercate, avanza. Il fattore tempo è essenziale e non gioca a favore del territorio. In Europa i sindaci ribadiranno che la D breve "non è una semplice variante, ma un’opera del tutto nuova che avrebbe bisogno di una diversa autorizzazione".

Questo il perno dell’azione legale promossa dai comuni. A Bruxelles ripeteranno anche che se realizzato, il collegamento disegnato dalla Regione "ci stringerà in una morsa, fra la Est e la Pedemontana stessa, chiudendo il cerchio nel raccordo fra Tem e A4. Una soluzione che si svilupperà in gran parte nei campi del Parco distruggendo il senso stesso dell’esistenza della riserva". In sintesi: l’ultimo tentativo di evitare "la colata di cemento". Fra le frecce all’arco delle città che si oppongono al cantiere, "il mancato approfondimento di un’alternativa meno costosa".