MONICA GUZZI
Cronaca

I mille giorni di Pilotto: "Casa, servizi e verde. La mia Monza è una città con le persone al centro"

Gli impegni su scuole, palestre, politiche dell’abitare e il sogno del metrò . La presa di distanze sui cantieri dei palazzi: "Non li abbiamo voluti noi". E la difesa delle strisce blu: "Così assicuriamo la rotazione alla sosta".

Gli impegni su scuole, palestre, politiche dell’abitare e il sogno del metrò . La presa di distanze sui cantieri dei palazzi: "Non li abbiamo voluti noi". E la difesa delle strisce blu: "Così assicuriamo la rotazione alla sosta".

Gli impegni su scuole, palestre, politiche dell’abitare e il sogno del metrò . La presa di distanze sui cantieri dei palazzi: "Non li abbiamo voluti noi". E la difesa delle strisce blu: "Così assicuriamo la rotazione alla sosta".

Una sfida elettorale vinta a sorpresa contro un avversario forte come il sindaco del centrodestra uscente, Dario Allevi. E un ribaltone guidato da una coalizione sostenuta da un campo largo, anzi larghissimo, caratterizzato da diverse anime non sempre in sintonia sui grandi temi su cui si gioca il futuro della città, dall’eterno difficile equilibrio tra sviluppo e ambiente, fino alla questione spinosa della sicurezza, argomento sensibile e controverso nel variegato schieramento di centrosinistra.

In questi mille giorni da sindaco Paolo Pilotto ha dovuto spesso indossare l’elmetto per ripararsi dallo stesso “fuoco amico“, o dalle accuse di "muoversi a casaccio", fra cemento, strisce blu, street tutor, per non citare che gli ultimi fronti aperti.

Signor sindaco, lei rivendica un disegno di città preciso. Quale?

"Si cerca di fare sintesi fra la prospettiva data dal programma e l’ascolto dei cittadini, ma ora si comincia a vedere una lettura complessiva della città. Partiamo dal fatto che le persone hanno bisogno di incontrarsi e di entrare in relazione: ciò significa fare in modo che i luoghi di incontro siano sicuri, praticabili e anche belli".

Per esempio?

"Abbiamo scelto di mandare subito in ristrutturazione con la Regione la ex scuola Borsa della Villa Reale, restituendo i due terzi di quei luoghi al liceo Valentini e recuperando il resto a spazi pubblici culturali. Non solo: ogni anno mettiamo a manutenzione diverse palestre scolastiche. Decidere di investire 2 milioni di euro del credito sportivo in una palestra nuova non scolastica come quella di via Iseo significa favorire la socialità. E sul centro natatorio Pia Grande stiamo spendendo molto".

Un altro tema cruciale è quello della casa.

"Con gli investimenti in via Manara e il Pinqua in via Bramante recuperiamo 237 alloggi e abbiamo in pista 30-35 manutenzioni annuali. Abbiamo fatto una dozzina di trattative per favorire l’edilizia convenzionata: vuol dire fare scendere in media i prezzi di 500 euro al metro quadrato in ogni zona. E poi c’è la scelta di costruire gli studentati, c’è l’agenzia dell’abitare e una delibera, approvata una ventina di giorni fa, a favore di chi affitta a canone calmierato con un contributo di 750 euro".

Ambientalisti e comitati di quartiere vi accusano di volere cementificare la città.

"Molti di quelli che hanno visto aprire i cantieri durante il mio mandato pensano che sia una scelta deliberata. Difficile spiegare che abbiamo dovuto assistere a questi cantieri senza averli scelti".

Che forma di città avete in mente e che strumenti intendete usare?

"In autunno andremo in aula con le prime proposte di variante del Pgt: tenere in ordine la città, seguire lo sviluppo e preservare tutto ciò che è possibile. A ciò si lega la scelta di sottoporre a protezione del Parco della Valle del Lambro non solo i 730 ettari del Parco, ma anche altri 580 ettari di città con aree verdi, agricole o miste: sono aree del Casignolo, la Cascinazza, tutte le aree attorno allo Stadio e al Palazzetto. Questa è una scelta molto forte di prospettiva e non certo di piccolo cabotaggio. L’idea è che protagonista della città sia l’uomo: in questa prospettiva c’è anche il nuovo Spazio 37 per i senza fissa dimora, ai quali proponiamo corsi per un cammino di autonomia. Senza dimenticare la nuova piazza del commercio in area Cambiaghi. Sono segni di dinamismo".

La mobilità, croce di tutte le amministrazioni comunali. Non avete esagerato con le strisce blu?

"Abbiamo completato una prima parte e ne valuteremo la portata. Da un lato c’è bisogno di rotazione della sosta e questa è garantita dalle strisce. L’alternativa è il disco orario con il controllo delle targhe e le sanzioni. Dall’altra parte abbiamo introdotto diversi correttivi, dalla tariffazione agevolata agli orari".

E il servizio pubblico?

"Stiamo ragionando con l’agenzia per il Tpl per migliorare il servizio verso l’ospedale la domenica e per portare alle 22 l’ultima corsa. Stiamo anche confrontandoci con la Clinica Zucchi che ha un servizio di navetta parco-centro che funziona. Sono uno che ha sempre fatto la vita di tutti, capisco i bisogni".

E la metropolitana? Arriva?

"Ho visto grande convincimento da parte delle forze economiche e sociali sulla M5 e sulla terza stazione ferroviaria. E dopo l’incontro del 26 giugno al ministero è cambiato tutto. Siamo tornati con l’assicurazione del Mit che se si smonta qualcosa salta tutto il senso della linea, e hanno trovato già i primi 100 milioni per coprire gli extracosti. Lo stesso vale per la stazione ferroviaria Monza Est, frutto di un accorodo nero su bianco".

La sicurezza: torneranno gli street tutor?

"Dove si può esercitare il presidio lo facciamo con la nostra polizia locale, poi c’è l’educativa di strada che si occupa di marginalità sociale con progetti da 240mila euro. Gli street tutor ci sono costati in due mesi 19mila euro per due serate la settimana. In due mesi non hanno fatto un intervento diretto, ma hanno lavorato sulla mediazione e sulle segnalazioni. Stiamo facendo delle verifiche e comparazione dei dati. Penso che potremo fare un ragionamento nell’arco di un mese".

Domandone: si ricandida?

"Ho chiesto ai miei di lasciarmi riflettere durante questa fase estiva. Ho 65 anni, non è una questione di età, ma di umiltà: bisogna chiedersi se questa prospettiva ha più senso se viene condotta da chi l’ha coordinata finora o da persone diverse".