Monza, 13 Dicembre 2024 - E' durata circa un'ora l'udienza davanti alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella per l'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura monzese dell'inchiesta sui presunti maltrattamenti alle atlete. Per la Procura era presente la procuratrice aggiunta monzese Manuela Massenz, che con la collega Cinzia Citterio ha firmato la richiesta. "La giudice si è riservata nei termini di legge e abbiamo fiducia nella sua decisione - ha detto al termine dell'udienza l'avvocato Giovanni Battista Frisoli che rappresenta l'ex atleta Anna Basta - Ci contiamo e speriamo anche che la Procura generale del Coni avochi a sè la revisione del procedimento sportivo".
Presente a Monza personalmente la direttrice tecnica dell'Accademia internazionale di Desio in Brianza delle Farfalle della ginnastica ritmica Emanuela Maccarani. "Abbiamo esposto le nostre ragioni e la giudice avrà modo di valutare - ha dichiarato la Maccarani - io ora vado in palestra come sempre perché abbiamo da preparare un bell'evento di festeggiamenti per le medaglie delle Farfalle che si terrà domenica al teatro Regio di Padova". "Non è stato colto che quello di queste atlete, che hanno appena ricevuto un'altra medaglia, è uno sport di un certo livello e diverso da altri, dove gli allenamenti sono duri e importanti ma senza tratti di maltrattamenti".
Presente all'udienza anche l'assistente della Maccarani, Olga Tischina, a sua volta indagata e destinataria della richiesta di archiviazione. A presentare denuncia Anna Basta e Nina Corradini, che raccontano di presunti abusi psicologici durante gli allenamenti. I loro avvocati, Giovanni Battista Frisoli e Vipsania Andreicich, hanno chiesto la revisione del processo sportivo che si è concluso con l'ammonizione della Maccarani. A sostegno della loro richiesta, i legali evidenziano anche presunte connivenze tra allenatrice, procura sportiva e vertici di Federazione ginnastica italiana, nonché insulti nei confronti delle ex atlete, che emergerebbero dalle intercettazioni telefoniche contenute negli atti di indagini coordinate dalla Procura di Monza.