DARIO CRIPPA
Cronaca

De profundis Monza, Il dolore dei vecchi tifosi dopo la la retrocessione: “L’agonia è terminata”

Bandiere e striscioni ammainati sugli spalti, lo sconcerto e i timori: “Rimpiangiamo la dignità perduta: 10 anni fa non pagavano, ma ci salvammo”

Bandiere e striscioni ammainati sugli spalti, lo sconcerto e i timori: "Rimpiangiamo la dignità perduta: 10 anni fa non pagavano, ma ci salvammo".

Bandiere e striscioni ammainati sugli spalti, lo sconcerto e i timori: "Rimpiangiamo la dignità perduta: 10 anni fa non pagavano, ma ci salvammo".

Monza – "L’agonia è finita ed era durata pure troppo, in questo campionato ridicolo". Il triplice fischio è arrivato, l’ultimo posto è assicurato. I 5 punti nel girone di ritorno sono (finora) una certezza. Giuseppe Ghezzi, presidente del Club Amici del Monza, è più che amareggiato. Classe 1960, da sempre sugli spalti, solitamente allegro e ottimista, e grande estimatore di Silvio Berlusconi, si sente tradito. "Quando ho sentito Bianchessi, il dirigente che si è presentato in conferenza stampa domenica a dire, a retrocessione acquisita, che era colpa agli infortuni e si augurava una pronta risalita in Serie A mi sono cadute le braccia: se non è stato fatto niente per una squadra che si poteva salvare, cosa ci dite adesso?".

Lo sconforto è tanto, "oggi ho sentito anche alcuni tifosi pisani che ci sbeffeggiavano, loro sono appena tornati in A dopo che tre anni fa avevamo soffiato la promozione proprio a loro… e sul futuro non so, sono pessimista, temo che con questa proprietà non andremo lontano. Ringrazieremo per tutta la vita Silvio Berlusconi, ma chi è rimasto temo che non farà molto…. È come se una Ferrari, che era questo Monza, fosse stata lasciata a marcire in un campo. Saremo la peggior squadra della storia della Serie A, stiamo battendo tutti i record negativi, ma ora bisogna voltare pagina, anche se per andare dove non lo so".

Maurizio Silva è uno degli esponenti del vecchio tifo. Dietro lo striscione del gruppo “Vecchia Guardia Angelo Scotti, non ha fatto mai mancare la sua presenza. "Dommenica ci è venuto a trovare in tribuna Fulvio Pea: era l’allenatore che nel 2015 ci salvò in una situazione ben peggiore. I calciatori non prendevano più lo stipendio, in un anno ne furono cambiati a decine pescandoli dalle situazioni più disperate, ma si dimostrarono uomini prima che calciatori. Quelli di adesso pur continuando a percepire stipendi anche milionari hanno mollato tutto da mesi. Il problema, per i vecchi tifosi del Monza, non è retrocedere ma averlo fatto in questa maniera. Si sarebbe potuto lottare fino alla fine, il Monza di Pea onorò il campionato prima di fallire, questo, con una proprietà milionaria, no".

E il futuro? "Speriamo intanto che venga qualcuno della società a parlare, vogliamo sapere di che morte dobbiamo morire, ci vuole correttezza e rispetto per chi va allo stadio". Gigi Tieri, del Monza Club San Fruttuoso, non fa sconti: "Retrocedere ci può stare ma non in questo modo. Non ho ricordi di avere mai visto una squadra non provare più a giocare in un girone di ritorno dopo lo scempio di quello dell’andata. Un cambio allenatore senza senso per poi fare perfino marcia indietro. Una squadra senza grinta. Mi vengono i brividi a pensare al doppio salto indietro che si prospetta… Ma non si faceva prima a rimanere in A?". Tre cambi in panchina, "era meglio prendere subito un allenatore esperto a luglio, tanto il 90% della rosa era quello dell’anno scorso. Capisco che investire in una squadra di calcio non sia strategico, ma una retrocessione così entrando nel Guinnes dei primati negativi è peggio".