
I giardini pensili di Villa D’Adda hanno raccolto riconoscimenti unanimi ai City’Scape Awards 2025, il concorso organizzato alle Triennale di Milano
“City’Scape Awards 2025“, i giardini pensili della piazza trionfano alla Triennale, a Milano. Agrate arriva seconda al premio internazionale di “Paesaggio hi-tech“, la Brianza sul podio fra 260 progetti in arrivo da 25 paesi, 3 milioni di investimento e 4 anni di lavori: il nuovo cuore della città è da Oscar.
Pareti verdi, piani inclinati firmati dagli archistar Paolo Galantini e Marco Biondi stregano la giuria. A centro di tutto un lungo piano di rinascita.
Dal degrado alla bellezza, in mezzo una bonifica. Gli scavi nella pancia del salotto portarono alla luce metalli pesanti. Intoppi che allungarono il cantiere, ma non l’esito sotto gli occhi di tutti. "Questo riconoscimento è un grande orgoglio per noi", dice il sindaco Simone Sironi, alla cerimonia con l’assessore Marco Valtolina, regista dell’intervento, e i due progettisti. "La piazza racconta la nostra voglia di essere una comunità attenta alle proprie radici e al passo con i tempi", spiegano. Fulcro, uno spazio vetrato per esposizioni ed eventi culturali incastonato in 1.400 metri di verde. Un sogno.
Sono serviti tanti soldi, "ma ne valeva la pena", per regalare agli agratesi il cannocchiale che parte dal sagrato della chiesa e arriva in via Foscolo sulle ceneri della vecchia e pericolante Curt di Uperari: qui erano previste nuove case, cemento che l’amministrazione ha cancellato comprando l’ala sud. Era il 2016, Giunta Colombo. Un’idea portata avanti dal delfino Sironi. La soluzione è nata da una consultazione popolare con ruspe dal 2019 e taglio del nastro nel 2023.
L’accesso è da piazza Sant’Eusebio, si è ampliata così l’area pedonale, la nuova passeggiata è fra gli alberi, ma il prato copre anche il tetto dell’edificio expo con locale ristoro. Due aree gioco, una fontana e vialetti sono le tappe di una pausa relax per spezzare giornate frenetiche. Il Comune ha pensato anche al parcheggio, sotto la piazza c’è un silos da 50 posti con sosta gratuita. E di sera colpo d’occhio suggestivo fra lampioni, fari e strisce a led che segnano i percorsi insieme a 19 telecamere che sorvegliano tutti i 4mila metri dell’intervento garantendo sicurezza. Chiude il legame con la storia, che "passa dal nome - ricorda Sironi - Giardini di Villa d’Adda è l’antica dicitura contenuta nel Catasto teresiano del 1721, un filo ininterrotto unisce ieri e oggi".