
Dopo l’estate aprirà la Casa di Intensivamente Insieme, uno spazio accogliente vicino al San Gerardo. Qui i piccoli ex pazienti potranno continuare il percorso di cura anche fuori dal reparto ospedaliero.
Un bene che prende forma in mani che accolgono, ascoltano, accompagnano. Come quelle di Tiziana Fedeli, per oltre trent’anni medico nella Terapia Intensiva Neonatale dell’Irccs San Gerardo, o come quelle dei sessanta volontari dell’associazione Carcere Aperto, per il sostegno materiale e soprattutto morale ai detenuti della Casa circondariale monzese.
Due riconoscimenti che confermano la direzione assunta quest’anno dalle onorificenze civiche dei Giovannini d’Oro e del premio Corona Ferrea, volti al sociale. Tiziana Fedeli, oggi in pensione, è stata per decenni una delle colonne portanti della neonatologia monzese. Entrata giovanissima al San Gerardo, non se n’è più andata per 35 anni. Medico competente, ma anche figura di riferimento umano per centinaia di famiglie. Dalla sua attività professionale sono nati protocolli, percorsi di cura avanzati, formazione per giovani medici. Ma, soprattutto, relazioni. "La scienza e i protocolli non bastano senza umanità e rispetto del paziente – dice emozionata nel ricevere il premio –. Una lezione che devo tanto ai miei maestri medici e agli infermieri". Il suo pensiero è andato, inevitabilmente, a tutti i bambini nati prematuri salvati o che si è tentato di salvare, e alle loro famiglie. "Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa che porto sempre con me, sia nei momenti felici che in quelli dolorosi", dice emozionata. La sua dedizione non si è fermata ai confini dell’ospedale. Nel 2016, con genitori, colleghi e infermieri, ha fondato l’associazione Intensivamente Insieme, oggi con più di 40 volontari. Un ponte concreto tra l’ospedale e il quotidiano delle famiglie. Dopo l’estate, verrà inaugurata la Casa di Intensivamente Insieme, uno spazio accogliente vicino al San Gerardo, dove i piccoli ex pazienti potranno continuare il loro percorso di cura anche fuori dal reparto. Un’eccellenza, quella del San Gerardo, che proprio in questi giorni ha mostrato ancora una volta la sua statura nazionale e internazionale - come ricordato dal sindaco Paolo Pilotto -, con il delicatissimo intervento di separazione di due gemelline siamesi originarie del Senegal, unite dalla nascita in una delle forme più rare e complesse di fusione cranica. Un’operazione durata 48 ore, condotta da un’équipe multidisciplinare internazionale di altissimo livello. Purtroppo una delle due piccole non ha superato la fase finale dell’intervento, ma l’altra sorellina è attualmente ricoverata in terapia intensiva neurologica, con progressivi miglioramenti.
Anche chi fa volontariato in carcere vive ogni giorno situazioni delicate. È qui che si colloca l’impegno silenzioso e costante dei volontari di Carcere Aperto, associazione monzese fondata 31 anni per dare supporto materiale e morale ai detenuti. Il presidente Stefano Del Corno è in forza all’associazione da 17 anni, testimone diretto di criticità ataviche e di cambiamenti nel tempo. "Il principale problema resta il sovraffollamento – spiega –, con più di 730 detenuti a fronte di una capienza massima di 411. In estate, con il caldo, la fatica di sopportare aumenta. Oggi è cresciuto molto il numero di tossicodipendenti e di persone con problemi psichiatrici, soprattutto giovani, segno evidente dell’aumento del disagio sociale". "Molti di questi hanno bisogno di scolarizzazione – prosegue –, ma anche di una spalla che li ascolti. Noi facciamo visita nelle sezioni: sono incontri molto semplici, dove inizialmente intercettiamo i loro bisogni materiali, cercando di aiutarli. Poi arriviamo all’instaurarsi di relazioni umane, coltivate con visite di almeno una volta alla settimana".
A.S.