
Compagnia teatrale e reclusi regalano emozioni al Teatro Parioli di Roma. Successo al concorso nazionale Maurizio Costanzo: "Traguardo incredibile".
Le associazioni culturali di Monza vivono un momento di grande slancio. Dopo l’arresto forzato della pandemia, la città ha riscoperto l’entusiasmo, la partecipazione e il valore del fare cultura. Un’energia che si tocca con mano nei numeri e nei fatti: sono 193 le realtà culturali iscritte all’albo comunale. Anche il sostegno pubblico ha imboccato la via della crescita: nel 2024 il Comune ha stanziato 178.297 euro di contributi, di cui 31.535 tramite bando, mentre per il 2025 si prevede un ulteriore balzo a 217.250 euro, con 35.000 euro distribuiti via bando. Ma oltre le cifre, a parlare è soprattutto la qualità dei progetti che le associazioni sanno generare.
Un esempio eclatante è arrivato il 20 maggio, quando sul palco del Teatro Parioli di Roma è risuonata forte la voce di Monza. La compagnia teatrale Geniattori, insieme ai detenuti del carcere di Monza, ha conquistato la prima edizione del Premio “Maurizio Costanzo”, riconoscimento nazionale per il miglior progetto teatrale realizzato all’interno degli istituti penitenziari italiani. Una vittoria che ha il sapore dell’impresa. Nati quasi per gioco, nove anni fa, tra i banchi della scuola dell’infanzia Sant’Anna del quartiere San Donato, i Geniattori sono riusciti a trasformare un’idea semplice – raccogliere fondi per sistemare il cortile scolastico –, in un’avventura straordinaria. Dalle prime recite amatoriali alla fondazione dell’associazione nel 2016, fino al riconoscimento come associazione di promozione sociale, il gruppo ha saputo crescere con umiltà e dedizione.
Ma soprattutto con l’idea di un teatro come strumento di cura e umanità. E così è stato. Lo spettacolo “Senza parole”, andato in scena a Monza l’11 febbraio al Teatro Binario 7 e poi replicato nella capitale, è il frutto di un laboratorio teatrale attivo dal novembre 2023 nel carcere di Monza. Tredici detenuti-attori hanno portato sul palco il racconto della loro quotidianità, tra lavoro, attese, sogni e silenzi, in una narrazione tutta gesti, musica e suggestioni. Undici quadri, ciascuno dedicato a un momento della giornata e a un’emozione dominante: la gioia del mattino, il risveglio del pomeriggio, la malinconia della notte. L’idea nasce da Francesca Conforti, che ha dato forma al progetto teatrale partendo da un lungo lavoro di ascolto con i detenuti.
"Un viaggio interiore condiviso – racconta il direttore artistico dei Geniattori, Mauro Sironi –. Il testo è nato dai loro vissuti ed è stato pensato per il carcere. La giuria ha premiato proprio l’originalità, la forza della sceneggiatura, il suo radicamento nel contesto". La giuria, composta dai figli di Maurizio Costanzo – Camilla, Saverio e Gabriele – insieme al regista Pino Strabioli e all’attore Valerio Mastandrea, ha scelto lo spettacolo dei Geniattori tra 26 progetti. "Ancora non ci credo – commenta Sironi –. A novembre abbiamo partecipato al bando, poi la notizia della finale, e infine la vittoria. È più grande di noi". La platea capitolina è stata piena di volti noti del mondo dello spettacolo: da Maria De Filippi a Giobbe Covatta, da Massimo Giletti a Rita Dalla Chiesa, Barbara Palombelli, Myrta Merlino, Aurelio De Laurentiis. Il riconoscimento del tanto lavoro dietro le quinte e di un grande successo umano, prima ancora che artistico.