
Ninni Corda all’epoca dei fatti era il direttore generale del Seregno Calcio Nel 2021 Il dirigente ha sempre negato ogni accusa
Dalla giustizia sportiva a quella penale. È sbarcato ieri al Tribunale di Monza il primo processo per la stagione nera del Seregno Calcio che nel 2021 ha portato a una sequenza incrociata di denunce prima tra alcuni giocatori e il direttore generale della società Ninni Corda e poi tra questi e il presidente Davide Erba, che successivamente aveva venduto la squadra arrivata in Serie C. Ora Ninni Corda e i calciatori Cristian Anelli e Federico Gentile sono imputati davanti alla giudice Roberta Russo a vario titolo di minacce e percosse perché accusati di avere posto in essere condotte antisportive e minatorie negli spogliatoi. Le denunce allora presentate da vicepresidente, portiere e altri due giocatori parlavano di minacce di morte, aggressioni fisiche e l’intimazione all’estremo difensore Ermanno Fumagalli che non avrebbe rivisto il figlio. Per questi episodi, che provocarono l’esonero di Ninni Corda, i due calciatori Anelli e Gentile vennero squalificati rispettivamente per 8 e 2 turni, mentre Corda patteggiò una squalifica di 3 mesi negando sempre ogni accusa. Ieri alla prima udienza del processo i difensori di alcuni imputati e quelli che rappresentano alcune parti civili hanno chiesto e ottenuto dalla giudice monzese un rinvio, stabilito a luglio, per non meglio identificati accordi che potrebbero portare a una reciproca remissione delle querele presentate oppure alla decisione di non procedere dopo avere ottenuto un risarcimento del danno.
Perché di procedimento penale ne esiste almeno anche un altro, che verrà chiamato l’anno prossimo sempre al Tribunale di Monza. È il caso che vede imputati di violenza privata proprio nei confronti di Ninni Corda, Cristian Anelli e Federico Gentile quelli che nel 2021 erano il vicepresidente del Seregno Calcio di origine albanese e quello moldavo precedente, accusati di essersi messi davanti alla porta degli spogliatoi per impedire l’accesso al campo di allenamento. Nello stesso procedimento penale sono invece imputati di diffamazione l’allora presidente della squadra Davide Erba e lo stesso portiere Ermanno Fumagalli per avere leso l’onore e la reputazione del direttore generale e dei due giocatori: Erba per avere dichiarato che il terzetto doveva essere "radiato" per le minacce e le violenze verso i giocatori e Fumagalli per avere fatto riferimento a "un camorrista della serie televisiva Gomorra per i metodi da calcio Fiorentino" che storicamente prevedevano di portare il pallone nella rete avversaria utilizzando qualsiasi mezzo. A luglio la ripresa del match giudiziario.