STEFANIA TOTARO
Cronaca

Crac Malaspina, la Cassazione annulla la sentenza di Appello per i presunti complici dell’imprenditore

Da rifare il processo abbreviato, mentre a settembre è fissato il ricorso in Appello contro la sentenza del Tribunale di Monza che ha condannato il costruttore di Vimercate a 12 anni, ma ha assolto la sua presunta 'corte dei miracoli' di professionisti assoldati per salvare l'impero milionario dal fallimento

L'imprenditore Giuseppe Malaspina condannato a 12 anni

L'imprenditore Giuseppe Malaspina condannato a 12 anni

Vimercate (Monza Brianza), 30 Giugno 2024 - Tutto da rifare il processo di appello per la parte dei presunti complici, condannati con il rito abbreviato, di Giuseppe Malaspina, l'imprenditore accusato di avere assoldato una 'corte dei miracoli' di professionisti per salvare il suo impero immobiliare milionario dal fallimento.

La Corte di Cassazione ha infatti annullato, con rinvio ad un'altra sezione della Corte di Appello di Milano, la sentenza di secondo grado che, rispetto alla decisione di primo grado del Tribunale di Monza, aveva deciso pene quasi dimezzate, tra assoluzioni per alcune accuse e prescrizioni. Le motivazioni dell'annullamento della sentenza di appello non sono ancora state rese note.

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Il Tribunale di Monza aveva deciso 20 condanne a vario titolo per reati fallimentari e tributari, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio (non ritenuta invece l'associazione per delinquere) nell'inchiesta della Procura di Monza che vedeva al centro Giuseppe Malaspina. Ma la prima sezione della Corte milanese aveva fatto scendere da 6 anni e 4 mesi a 3 anni e 8 mesi la pena per Giorgio Spinelli, ritenuto dagli inquirenti uno dei più stretti collaboratori di Malaspina come responsabile societario del gruppo immobiliare. La condanna dimezzata a 2 anni e 10 mesi è andata all'ex moglie di Giuseppe Malaspina, Adriana Foti (che non è ricorsa in appello) e al costruttore monzese Angelo Narducci, che si era interessato a rilevare l'ecomostro di Villasanta, l'hotel con i due piani abusivi, iniziato e mai finito, costruito dalla “Villasanta Village”, società facente parte della galassia Malaspina.

Due anni pena sospesa per la 'storica' segretaria dell'imprenditore, Miriam Brambilla e per l'ex presidente del Consiglio di disciplina dell'Ordine degli ingegneri di Monza e Brianza Cesare Croce. Confermata invece la condanna a 3 anni e 4 mesi per l'altro stretto collaboratore di Malaspina, il responsabile finanziario Roberto Licini. Condanne infine minori confermate o smussate e anche un'assoluzione, per altri dipendenti e prestanome ritenuti al soldo dell'immobiliarista.

Al 24 settembre è invece fissato il processo in appello contro la sentenza dei giudici monzesi che ha condannato Giuseppe Malaspina a 12 anni di reclusione e ha invece assolto altri 10 imputati, tra cui la presunta 'cricca' dei professionisti, l'avvocato ex giudice della sezione fallimentare monzese Gerardo Perillo, l'avvocata Fabiola Sclapari, i commercialisti Antonio Ricchiuto (genero di Perillo) e Salvatore Tamborino.