
Bancomat
Quattro condanne con il rito abbreviato e due patteggiamenti con pene fino a 5 anni di reclusione per la banda di hacker di bancomat che ha colpito in Brianza e in molte altre città del Nord Italia. E' la sentenza emessa dal gup del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa nei confronti di 6 cittadini moldavi che erano stati sottoposti a fermo nel novembre scorso dai carabinieri del Comando Provinciale di Monza in Brianza ma anche nelle province di Milano, Bologna, Modena, Vicenza e Mantova, Parma. Cinque dei fermati sono ancora detenuti in carcere. Le pene minori patteggiate con il pm monzese Rosario Ferracane ammontano a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
I moldavi, tutti di età compresa tra i 23 ed i 39 anni, sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati ai danni di sportelli bancomat, con la tecnica cosiddetta “Black Box” che consiste in attacchi informatici ai danni di sportelli Atm per riuscire ad “accreditarsi” come “amministratore di sistema” e poi ottenere l’erogazione di tutto il contante dai bancomat presi di mira. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare la responsabilità del sodalizio criminale in ordine alla commissione di almeno 35 assalti bancomat tra tentati e consumati con un illecito profitto di circa 800.000 euro, commessi nell’arco di soli 7 mesi di cui alcuni anche all’estero.