Concorezzo (Monza Brianza), 10 Luglio 2024 - "Il lutto non l'ho ancora superato. Una notte sì e una no non ci dormo ancora perché ancora mi chiedo cosa sia potuto succedere. Aveva la placenta laterale destra che è un po' inusuale anche se fisiologica e questo può avere influito nella torsione finale bloccandolo". Non riesce a trattenere le lacrime l'ostetrica milanese settantenne che si trova imputata di omicidio colposo in un processo al Tribunale di Monza per la morte il 4 aprile 2022 di un bimbo appena nato in casa a Concorezzo. Parti civili, rappresentati dagli avvocati Paola Scaccabarozzi e Nino De Benedetti, i genitori del neonato, una coppia di quarantenni residenti a Concorezzo che, per la nascita del loro secondogenito, avevano deciso per il parto in casa, invece che in ambiente ospedaliero. Ma era finita in tragedia, con il piccolo in ipossia, strozzato dal cordone ombelicale.
Poi la corsa in ospedale e il decesso avvenuto un paio di giorni più tardi. Secondo l'accusa, l'ostetrica sarebbe colpevole di una lunga serie di negligenze, a partire dal fatto di non essersi fatta affiancare da una seconda ostetrica, come previsto dalle linee guida della normativa regionale in tema di parto domiciliare. E di non avere avvertito il più vicino ospedale che era in corso la nascita del bambino per un'eventuale assistenza. L'ostetrica nega le accuse e oggi ha voluto sottoporsi ad interrogatorio davanti al giudice Carlo Ottone De Marchi. Si torna in aula a ottobre.