
Vittorio Brumotti e la sua troupe erano stati aggrediti da due gambiani
Monza, 9 ottobre 2020 - "Non voglio fomentare odio ma sono sicuro che, se non avessi avuto il giubbetto antiproiettile, me la sarei vista brutta perché l’aggressore mi è corso incontro e con un salto mi ha piantato un colpo all’altezza del cuore che ha provocato a me un ematoma e un taglio al giubbetto".
Il campione di bike e conduttore televisivo per Striscia la Notizia, Vittorio Brumotti, ha ripercorso così davanti ai giudici gli attimi dell’aggressione che ha subìto ai giardinetti di via Azzone Visconti lo scorso 12 gennaio. Brumotti è stato convocato dal pm della Procura di Monza Salvatore Bellomo a testimoniare al processo al Tribunale di Monza che vede due cittadini gambiani, G.D.S., 26enne e T.L., 20enne, entrambi richiedenti asilo e ancora detenuti in carcere, arrestati dalla Questura di Monza per rapina e tentata rapina aggravata nei confronti non del conduttore del tg satirico, ma di un attore, poco prima ferito da una coltellata alla gamba per portargli via la telecamera nascosta a forma di penna con cui stava filmando lo spaccio di droga ai giardinetti e il figlio 24enne di quest’ultimo, strattonato nel tentativo di portargli via dalla tasca il portafoglio. "Avevamo già filmato il giorno precedente alla stazione ferroviaria di Monza e ai giardini di via Visconti gli assembramenti di persone che vendevano droga e il 12 gennaio siamo tornati con i due attori che sono stati assaliti da questi venditori di morte che si contendono i clienti - ha raccontato Brumotti -: Io ero connesso con il telefonino, ho sentito le urla, sono accorso e ho visto l’attore a terra con il figlio e un egiziano che lo stavano soccorrendo. È stato in quel momento che sono stato aggredito".
Anche padre e figlio sono stati sentiti al processo. "Il giorno prima avevamo già fatto un servizio e quel giorno dovevamo fare qualche ripresa dei giardinetti dove giocano i bambini. I due si sono avvicinati e ci hanno chiesto se volevamo la cocaina - ha spiegato il padre - Abbiamo risposto di farcela vedere e, quando l’hanno fatto e abbiamo detto che non avevamo i soldi e dovevamo andare a prelevare, hanno iniziato a dire che eravamo sbirri. Uno dei due, che qui in aula riconosco come G.D.S., mi ha buttato a terra e mi ha preso la telecamera, mi ha ferito a una gamba con il coltello e poi è andato addosso a Brumotti, mentre l’altro ha strattonato mio figlio cercando di prendergli dalla tasca il portafoglio. Io da terra ho visto e ho detto a mio figlio di scappare". "Ho avuto paura perchè T.L. mi tratteneva per il collo per non farmi andare ad aiutare mio padre - ha aggiunto il figlio - Erano una decina di loro ai giardinetti che guardavano". La difesa degli imputati contesta le versioni dei fatti e ha chiesto di vedere in aula il filmato poi trasmesso da Striscia. Il processo è stato rinviato al 22 ottobre per sentire l’egiziano.