MARCO GALVANI
Cronaca

Autodromo di Monza: la pista è pronta, il rinnovo del contratto F1 in bilico. Scatta l’Sos al governo

Asfalto, sottopassi e tunnel: via libera dagli ispettori, ma servono 150 milioni per cinque anni, da raddoppiare se si vuole restare nel calendario mondiale fino al 2035

Per l'autodromo di Monza si stanno mobilitando i ministri Salvini e Giorgetti

Per l'autodromo di Monza si stanno mobilitando i ministri Salvini e Giorgetti

Monza, 6 agosto 2024 – “I lavori sono finiti, il nuovo asfalto è uno dei migliori al mondo, ora l’autodromo è pronto a fare il tutto esaurito. Per il Gran premio dell’1 settembre ci aspettiamo di superare i 300mila spettatori”. Dopo un giro di pista all’autodromo di Monza, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, mette la bandierina sul traguardo: “Sette mesi fa avevano detto che il cantiere non sarebbe arrivato in tempo per il Gp. E invece...”. E invece mancano solo gli ultimi ritocchi. Dettagli. Il circuito ha già avuto la “benedizione“ degli ispettori della Federazione internazionale. Anche il nuovo sottopasso scavato all’ingresso di Vedano e gli altri tre vecchi tunnel allargati per creare due percorsi distinti per tifosi e piedi e mezzi, hanno passato il collaudo. Fra tre settimane a Monza sarà tempo di Formula 1. La macchina organizzativa è già al lavoro, ma il ministro Salvini e il presidente di Aci Italia, Angelo Sticchi Damiani, restano concentrati sulla “gara“ più difficile da portare a casa: il rinnovo del contratto con la F1 in scadenza nel 2025.

Il ritardo che preoccupa

“Siamo in ritardo, dobbiamo cercare di chiudere subito – la preoccupazione di Sticchi Damiani –. Io firmerei anche domani, ma per muovere la penna serve l’impegno non solo nostro”. “Io ce la metterò tutta – assicura Salvini –. Stiamo lavorando con Giorgetti (ministro dell’Economia, ndr) per arrivare all’obiettivo”. Le cifre chieste dalla Formula 1 sono faraoniche, ma in linea con quello che pagano nel resto del mondo. Oggi Monza paga circa 20 milioni all’anno, il rinnovo sarà al rialzo: 150 milioni per 5 anni, che raddoppiano per restare nel calendario del Mondiale fino al 2035. “Il massimo sarebbe riuscire a mantenere due Gp in Italia, Monza e Imola”, lo slancio del ministro.

“Le due gare in Italia sono un sogno, che speriamo continui, ma sempre un sogno è”, il realismo del presidente Aci. Al momento “c’è una trattativa in corso per recuperare nel 2026 il Gp del 2023 di Imola cancellato per l’ondata di maltempo – fa il punto Sticchi Damiani –. Per Monza, invece, dobbiamo impegnarci a effettuare nuovi lavori che permettano a Formula 1 di guadagnare di più con le proprie hospitality e a noi di ottenere, di conseguenza, degli sconti sul “canone“ da pagare. Ma per procedere abbiamo bisogno dell’aiuto economico del governo. Oggi i lavori ipotizzati nel business plan del 2019 sono cresciuti del 40%, ovvero di 30 milioni. E poi occorre avere le autorizzazioni dagli enti locali”. “Sulle nuove tribune e la copertura della palazzina dei box arriveremo a una soluzione – assicura il sindaco di Monza, Paolo Pilotto –. Il Gp è uno scenario internazionale e da parte nostra c’è totale vicinanza allo sviluppo dell’autodromo, nel rispetto delle regole”.