
Nello stabilimento StMicroelectronics di Agrate sono impiegati oltre cinquemila lavoratori
Agrate (Monza e Brianza), 20 dicembre 2024 – A Parigi St glissa sugli esuberi, “resta l’ambiguità, l’azienda non ha affrontato il tema dei numeri su Agrate e sugli altri siti e ha rimandato la partita a gennaio”, dicono i sindacati dopo l’incontro di tutti i delegati del gruppo in Francia.
Sulla vicenda si accendono i riflettori a Roma, due interrogazioni in Senato, una di Alleanza Verdi Sinistra e l’altra del Pd: chiedono al governo di intervenire. “Teniamo alta la guardia e non nascondiamo la preoccupazione – dicono Petro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgl Brianza ed Enrico Vacca alla guida della Fim-Cisl provinciale –. Aspettiamo il ministero. L’azienda a inizio dicembre ha accettato il percorso condiviso al Mimit sul nuovo piano industriale che chiarirà il ruolo dello stabilimento di via Olivetti e dei suoi oltre 5mila operatori”. Intanto, il caso rimbalza in Parlamento. I senatori ripercorrono le difficoltà vissute nell’ultimo anno dal gruppo, “4 miliardi di ricavi meno del previsto” e invitano Palazzo Chigi, azionista di St, a fare un passo avanti.
“La chiusura o la riconversione delle linee produttive più datate accompagnata da blocchi al turn-over e programmi di prepensionamento rischiano di avere un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale – spiega il senatore Tino Magni (Avs) –. Non possiamo accettare che i costi di una necessaria transizione tecnologica siano scaricati sulle spalle dei dipendenti”. Bisogna garantire che “le trasformazioni produttive siano accompagnate da percorsi di formazione e riqualificazione”. I dem vogliono sapere se Palazzo Chigi è al corrente “del nuovo programma globale per ridisegnare la base manifatturiera dell’azienda accelerando la capacità produttiva a 300mm per il silicio negli stabilimenti di Agrate e Crolles, a 200mm per il carburo di silicio a Catania e ridimensionando i costi globali su base annua a fine 2027 stimata, in milioni di dollari, nella ‘fascia superiore a tre cifre’”.