Monza, 1 dicembre 2024 – Estorsione a un disabile. Debole, fragile, con problemi di tossicodipendenza, a cui avevano occupato la casa, a cui sottraevano la pensione, a cui lesinavano persino il cibo. Per questa vicenda nel luglio scorso la Polizia di Stato di Monza aveva arrestato tre giovani uomini tunisini e una donna, salita alla ribalta delle cronache come la 'ragazza unicorno' perché era stata arrestata davanti alla stazione ferroviaria monzese mentre spacciava droga vestita con la particolare tuta pelosa variopinta con coda e cappuccio.
Venerdì i quattro verranno giudicati al Tribunale di Monza ma negano le accuse, chiedendo il processo con il rito abbreviato condizionato a sentire l'amministratore di sostegno della presunta vittima. Le quattro persone fermate e condotte in Questura, con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti e contro la persona, sono ora tornate in libertà con il solo obbligo di firma. Negano di avere approfittato della storia di fragilità e dipendenza della presunta vittima, secondo cui gli hanno prima venduto la sostanza stupefacente, per arrivare – in virtù di presunti debiti non pagati per la cessione – a impadronirsi della sua vita.