DARIO CRIPPA
Cronaca

Nelle mani degli aguzzini, l’incubo di un disabile: gli occupano la casa e la usano per spacciare

Si impadronivano anche della pensione di invalidità e del cibo. Decisiva la chiamata di aiuto della vittima, poi l’irruzione della polizia

L'uomo è stato salvato dall'intervento della Polizia

L'uomo è stato salvato dall'intervento della Polizia

Monza, 14 luglio 2024 –  Estorsione a un disabile. Debole, fragile, con problemi di tossicodipendenza, a cui avevano occupato la casa, a cui sottraevano la pensione, a cui lesinavano persino il cibo.

Una brutta storiaccia emerge dai meandri della cronaca in una casa popolare di Monza.

Comincia tutto intorno alla mezzanotte del 10 luglio scorso, quando gli operatori della polizia di Stato in servizio alla Centrale Operativa della Questura di Monza e della Brianza ricevono una chiamata da un cittadino monzese che richiedeva aiuto per la presenza, all’interno della sua abitazione, di alcuni cittadini extracomunitari.

Dal racconto fatto si è appurato che le persone in questione si erano stabilite nell’appartamento nel quale avevano occultato diversa sostanza stupefacente utilizzata sia per il consumo, sia per la vendita trasformando di fatto l’appartamento in una centrale dello spaccio.

Non essendo in grado di risolvere la situazione con le sue forze, l’uomo, un 44 alle prese con una disabilità psicomotoria, aveva pensato di chiedere l’aiuto della polizia.

Con tutte le cautele necessarie per tutelare la vittima, gli agenti hanno concordato con lui una modalità migliore per poter entrare nell’appartamento. A quel punto, hanno quindi fatto irruzione nell’appartamento nel quale sono state bloccate, immediatamente, le quattro persone presenti, tre giovani uomini tunisini e una donna: tutti di origine tunisina, di età compresa fra i 20 e i 30 anni. Alla vista dei poliziotti, uno di loro si è scagliato contro uno degli agenti cercando di guadagnare la fuga, mentre un altro, approfittando della situazione, ha svuotato diversi involucri contenenti cocaina spargendoli per l’intera abitazione.

Riportata la situazione sotto totale controllo, la successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire materiale con caratteristiche inequivocabili in relazione all’ipotesi che l’appartamento fosse utilizzato come centrale di spaccio.

Le quattro persone fermate e condotte in Questura sono risultate con numerosi precedenti per reati in materia di stupefacenti e contro la persona.

Dietro allla vicenda di cronaca, è emersa una triste storia di fragilità e dipendenza sfruttata dal gruppo che, approfittando della tossicodipendenza della vittima, gli ha dapprima venduto la sostanza stupefacente, per arrivare – in virtù di presunti debiti non pagati per la cessione – a impadronirsi della sua vita, entrando nella sua casa e sottraendogli anche quel poco di denaro che gli serviva per sopravvivere, privandolo addirittura del cibo necessario.

La vittima è riuscita a raccontare questa “brutta storia”, che andava avanti da mesi, sentendosi protetto e non giudicato dai poliziotti ai quali si era rivolto, i quali hanno raccolto prove sufficienti per “incastrare” i carnefici e sottoporli alla misura della custodia cautelare in carcere.

Ora le cose s i sonomesse a posto. Resta il fatto che nessuno si fosse reso conto, tra familiarin e vicini di casa, in un complesso condominiale in una zona periferica della città, della sirtuazione iche si era venuta a creare.