A Milano i big della politica alle urne per le elezioni Europee. Al Politecnico il voto dei fuorisede

Matteo Salvini parla ancora di “decima”, Ronzulli ricorda Silvio Berlusconi. E in due sezioni confermate le file uniche anti discriminazione

Due studentesse fuorisede alla sezione speciale al Politecnico

Due studentesse fuorisede alla sezione speciale al Politecnico

Milano, 8 giugno 2024 – Oggi e domani urne aperte anche in Lombardia per eleggere gli europarlamentari  e per rinnovare le amministrazioni locali in 961 Comuni. A Milano città l’appuntamento è solo con il voto europeo e hanno già espresso la loro preferenza diversi big della politica locale e nazionale. Chi limitando i commenti allo stretto necessario, chi invece sfidando il silenzio elettorale. 

I big alle urne

Il sindaco Giuseppe Sala, a Milano, e il governatore lombardo Attilio Fontana, a Varese, hanno votato nel pomeriggio per le elezioni europee. "Votato! Oggi e domani eleggiamo i rappresentanti per l’Europa e tanti sindaci lombardi", ha scritto Fontana sui social. Nessun commento né post sui social dal sindaco di Milano.

Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, invece ha commentato a lungo con i giornalisti fuori dal seggio di via Martinetti. “L'ho messa bella forte la decima sulla scheda”, ha detto poco prima di inserire la scheda elettorale nell'urna. “Il voto per me è un diritto e un dovere, poi gli italiani sono maturi per scegliere”, ha commentato poi all’uscita. Salvini ha poi ricordato che “in ballo non c’è l’elezione di un europarlamentare in più o in meno o la bocciatura della Von der Leyen, o l’elezione di un generale che io sono convinto sarà votatissimo in Italia. In ballo c’è la scelta tra la guerra è la pace”.

Matteo Salvini vota per le elezionin europee al seggio di via Martinetti
Matteo Salvini vota per le elezionin europee al seggio di via Martinetti

Al voto anche la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, intervistata fuori dal seggio di via Rasori a Milano, dove ha votato nel primo pomeriggio. “Ho aperto il cassetto per prendere la tessera elettorale e insieme alla mia c'erano le due tessere storiche del presidente Berlusconi. Mi diceva sempre 'tienile tu, così votiamo insieme'. Per me è stato un po' un colpo rivederla e non usarla, non portargliela, non aspettarlo al seggio. Queste sono le prime elezioni senza di lui". "Ritrovare la sua tessera nel cassetto è stato un pugno allo stomaco, ma per me è un segnale: c'era anche lui oggi. Ho preso la sua tessera elettorale ed è un po' come averlo portato a votare", ha aggiunto. La vice presidente del Senato si è poi detta "piacevolmente colpita dall'affluenza, che è già importante. Non nascondo - ha concluso Ronzulli - che ero preoccupata perché gli italiani non sono abituati a votare il sabato e in molti fino a poco tempo fa non lo sapevano. Quello che mi sento di dire è di invogliare il più possibile e richiamare l'attenzione dei cittadini per andare a votare. Non è soltanto un diritto, acquisito anche col sangue, ma credo che oggi come oggi sia addirittura più un dovere".

"Non posso dire le mie previsioni perché commetterei un reato, comunque penso che quello per cui voto io, che non dico, andrà bene." Lo ha detto sorridendo il presidente del Senato Ignazio La Russa, mentre entrava nell'istituto Virgilio di Milano, in piazza Ascoli, per votare alle elezioni Europee. "Quando si vota è sempre una bella giornata, perché finalmente la gente può esprimere quello che pensa e quello che vuole - ha aggiunto - e per me la vera giornata di festa per i cittadini è quando vanno a votare".

Ignazio La Russa al seggio
Ignazio La Russa al seggio

Le file uniche anti discriminazioni

Anche per queste elezioni il Comune di Milano ha rinnovato l’invito a presidenti di seggio, scrutatori e scrutatrici ad accogliere elettrici ed elettori "in maniera inclusiva alle urne". Invito raccolto, tra quelli segnalati, nel seggio costituito presso la scuola di via Ariberto 14 dove sono iniziate le operazioni di voto con diversi elettori presenti organizzati nella sezione 265 in una "fila unica" e a Crescenzago dove la fila unica è stata organizzata nella sezione 800 della scuola Perasso di via Bresciani Turroni. La richiesta formulata da palazzo Marino nei giorni scorsi è che chi si dedica alle operazioni di seggio garantisca che "a ciascuna persona, indipendentemente da età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza, sia permesso di esercitare questo diritto in tutta serenità". Tra le indicazioni, quella di distribuire gli elettori e le elettrici in un'unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile. "I registri elettorali, per legge, sono divisi in base al genere e nella maggior parte dei casi avviene che i presidenti seguano questo criterio per gestire il flusso delle persone che si recano a votare. Si tratta di una pratica in uso da decenni ma che da diversi anni viene contestata perché discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie". L'amministrazione ha anche richiamato l'attenzione sul tema del voto riservato a quegli elettori ed elettrici impossibilitati a votare in modo autonomo e sul loro diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore.

I seggi per gli studenti fuorisede

A Milano sono stati allestiti, a parte 1.247 seggi ordinari presenti in 162 scuole e 66 seggi speciali (presenti ad esempio negli ospedali e nelle case di cura), anche 8 sezioni dislocate all'Università Cattolica e al Politecnico per il voto di quasi 5mila studenti e studentesse fuorisede.