MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Tra Pd e Matteo Renzi è l’ora del disgelo. L’ex segretario dem sarà alla Festa dell’Unità, con un occhio alle elezioni 2027

Il leader di Italia Viva sarà a Melzo e all’Arci Corvetto per la kermesse meneghina. L’assessora Alessia Cappello: “Resteremo nella maggioranza di Palazzo Marino. È una scelta non solo milanese, ma nazionale, presa dopo le Europee 2024”

Settembre 2015: l’allora segretario del Pd Matteo Renzi alla Festa dell’Unità a Milano

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Milano – C’eravamo tanto amati, poi odiati, ora almeno sopportati. Nei rapporti tra Matteo Renzi e il Partito democratico è il momento della distensione, se non proprio della pacificazione. Sì, certo, la tensione tra l’ex segretario e il partito che prima ha conquistato e poi abbandonato non è mancata nelle ultime settimane, perché in fondo l’attuale segretaria dem Elly Schlein ha cavalcato, ma senza successo finale, i referendum sul lavoro che puntavano ad abolire la più renziana delle leggi, il Jobs Act. Eppure il riavvicinamento tra l’ex Rottamatore e il Pd è diventato realtà dopo le elezioni europee dell’anno scorso e alcuni segnali, anche milanesi, dimostrano che ormai il leader di Italia Viva e i suoi ex compagni di viaggio guardano ad un obiettivo comune: le elezioni politiche del 2027.

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Serve un centrosinistra largo – sì, un Campo largo – per provare a insidiare il centrodestra nella prossima competizione nazionale e dunque Renzi e il Pd sono quasi costretti ad andare d’accordo. Tanto da rivedersi fianco a fianco alla Festa dell’Unità, anche a Milano. O meglio, per ora – spiega il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli – la presenza di Renzi è data per certa alla kermesse democratica di Melzo, che oltre ad essere la festa del partito della zona dell’Adda Martesana avrà un rilievo regionale-lombardo. Ma Capelli dà per probabile anche il ritorno di Renzi alla Festa dell’Unità nei confini meneghini, che si svolgerà il prossimo settembre nella stessa location scelta l’anno scorso: l’Arci Corvetto in via Oglio 21. Manca ancora la data esatta della partecipazione del segretario di Italia Viva, ma la sua presenza viene data per scontata sia dal fronte Pd che da quello renziano.

D’altra parte, un riavvicinamento tra i due partiti, nel capoluogo lombardo, c’era già stato lo scorso settembre, quando i dem invitarono all’Arci Corvetto l’ex ministra e dirigente di Italia Viva Maria Elena Boschi. Venendo all’attualità, l’assessora comunale Alessia Cappello, dirigente di Italia Viva, sottolinea che la collocazione del partito di Renzi in chiave milanese e nazionale non è in discussione: “Noi siamo convintamente in questa maggioranza di centrosinistra. Ogni volta che il leader di Azione Carlo Calenda ipotizza corse solitarie al centro, il mio segretario Scalfarotto precisa che noi abbiamo una linea diversa. Anche a livello nazionale noi puntiamo su una coalizione di centrosinistra. È una scelta di campo compiuta il giorno dopo le ultime elezioni europee”. Certo, l’assessora ammette che tra le forze progressiste “ci sono sfaccettature differenti. Ma se c’è un programma, quello va seguito”.

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Quanto al futuro della lista dei Riformisti, che alle scorse Comunali del 2021 si è presentata con candidati sia di Italia Viva sia di Azione – l’ex terzo polo –, Cappello fa capire che nel 2027 qualcosa potrebbe cambiare: “Sì, serve una riflessione in vista della sfida per Palazzo Marino”. Nel frattempo, dieci anni dopo la Festa nazionale dell’Unità organizzata ai Giardini di via Palestro e conclusa con il comizio finale dell’allora segretario democratico Matteo Renzi, non resta che constatare che il tempo del grande freddo tra l’ex Rottamatore e i dem è ormai archiviato. E il ritorno alla kermesse milanese del Pd è quasi servito.