MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Barbara Berlusconi alla Scala, Sala le augura “buon lavoro”. Ma in passato scintille tra i due

Il sindaco attende l’insediamento del board dopo l’indicazione del posto in quota Regione. Nei mesi scorsi più di una lite sul futuro di San Siro. E Beppe sbottò: “Ma lei che ne sa?”

Il sindaco Giuseppe Sala e Barbara Berlusconi

Il sindaco Giuseppe Sala e Barbara Berlusconi

Milano – “Buon lavoro”. Il sindaco Giuseppe Sala, da presidente della Fondazione del Teatro alla Scala, commenta con parole cordiali ma fredde l’ingresso di Barbara Berlusconi nel board dell’ente che gestisce il Tempio del Piermarini. La figlia dell’ex premier ed ex fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi è stata indicata dal governatore lombardo Attilio Fontana nel cda della Scala nel posto che spetta alla Regione. Al primo cittadino, guida della Fondazione, non resta che prenderne atto: “Non posso che dire buon lavoro. Quando il consiglio di amministrazione sarà messo in campo, vedremo il consiglio cosa esprimerà”.

Il numero uno di Palazzo Marino per ora non aggiunge altro. Il suo commento è improntato a un approccio istituzionale. La priorità è garantire una collaborazione cordiale tra Comune e Regione nella gestione del teatro simbolo di Milano. Certo, a fare un passo indietro nei rapporti tra Sala e la terzogenita di Berlusconi, Sala non deve aver fatto i salti di gioia quando ha appreso dell’indicazione di Barbara nel board della Scala. Sì, perché le polemiche tra i due, in passato, non sono mancate. Un anno fa, la Berlusconi attaccò duramente il sindaco sul futuro dello stadio di San Siro, quando il Comune stava provando a convincere i club, tramite un progetto firmato Giulio Fenyves e, soprattutto, uno studio di Webuild, a riconsiderare la ristrutturazione del Meazza: “La proposta del restyling di San Siro? È un ulteriore modo per non far nulla. Il progetto (dell’architetto Giulio Fenyves dello studio Arco Associati, ndr) mi pare generico e inverosimile. Ristrutturazione da 300 milioni di euro? Cifra troppo bassa e non credibile. Dagli studi approfonditi che avevamo fatto, costa meno farne uno nuovo”.

La risposta, seccata e polemica, di Sala, sollecitato dai cronisti, non si fece attendere: “Ma che ne sa Barbara Berlusconi? Lasciamo lavorare chi sa lavorare, che non è detto che sia io. Se adesso ognuno dice la sua, perché ha ricordi del passato... ma dai!”. Reazione stizzita a cui Barbara controreplicò così: “Spiace che il sindaco Sala reagisca a quello che in realtà non io, ma quasi tutti gli addetti ai lavori pensano. Sulla mia competenza segnalo che per tre anni ho lavorato sul tema stadio con le più grandi società mondiali di progettazione, costruzione e ristrutturazione dei più importanti stadi al mondo (sul progetto del nuovo stadio del Milan al Portello, progetto stoppato, alla fine, da papà Silvio, ndr). Inoltre, l’ultimo e più importante rifacimento di San Siro è stato seguito da me personalmente, con i delegati dell’Inter, per la finale di Champions del 2016”.

Un caso isolato? Macché. La Berlusconi, nel settembre 2024, tornò ad attaccare il Comune sul futuro della Scala del calcio: “La vicenda dello stadio è umiliante per Milano, simbolo di modernità, innovazione e che ha sempre precorso i tempi. Una commedia all’italiana fatta appositamente per non decidere nulla”. Il sindaco, in quel caso, invitò Barbara “a farsi sentire dai club”, aggiungendo che il suo compito era quello di “far rispettare ciò che ha deciso il Consiglio comunale”.

Sala, in ogni caso, non è un simpatizzante della famiglia Berlusconi. Non va dimenticato che il il Comune ha fatto ricorso al Tar contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa all’ex premier e che il sindaco non perde occasione, quando interpellato da giornalisti Mediaset, di sottolineare la loro faziosità contro l’amministrazione comunale milanese targata centrosinistra.