GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

La figlia di Berlusconi. Barbara in prima linea. Sarà nel cda della Scala

La scelta a sorpresa del governatore lombardo (leghista) Fontana. L’imprenditrice 40enne sempre più attiva nel dibattito pubblico e politico.

Barbara Berlusconi, 40 anni, sorride accanto al padre Silvio, imprenditore ed ex presidente del Consiglio (1936-2023)

Barbara Berlusconi, 40 anni, sorride accanto al padre Silvio, imprenditore ed ex presidente del Consiglio (1936-2023)

e Nicola Palma

Il governatore leghista Attilio Fontana ha scelto Barbara Berlusconi come rappresentante della Regione Lombardia nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione del Teatro alla Scala. "A lei i migliori auguri di buon lavoro" ha dichiarato Fontana nella sua nota. Una decisione a sorpresa, quella ufficializzata ieri. Ma che sembra rispondere a più ragioni.

Il nuovo consiglio d’amministrazione scaligero sarà composto da nove membri e, secondo indiscrezioni, per effetto di accordi di coalizione, il ministero della Cultura, chiamato a esprimere due consiglieri, sarebbe intenzionato a scegliere un profilo vicino a Fratelli d’Italia e uno vicino alla Lega. Da qui la necessità di affidare lo scranno della Regione Lombardia a un profilo (e che profilo) vicino, a dire il vero vicinissimo, a Forza Italia e di confermare quanto avvenuto in occasione dell’ultima tornata di nomine: la terza figlia di Silvio Berlusconi andrà infatti a sostituire Nazzareno Carusi, pianista, allievo di Alexis Weissenberg e a sua volta nella sfera forzista. Al di là degli accordi di coalizione decisi a Roma, c’è da considerare l’amicizia che ha sempre legato il governatore Fontana a Berlusconi: non a caso il Belvedere di Palazzo Lombardia, lo spazio più prestigioso della sede della Giunta regionale, è stato intitolato al fondatore non solo di Forza Italia ma anche del centrodestra per come lo conosciamo oggi. Presenti alla cerimonia, in quell’occasione, proprio Barbara, Fedele Confalonieri, Paolo Berlusconi e Matteo Salvini. Lo stesso governatore, insieme a tutta la Lega, quella lombarda e quella nazionale, avevano poi dato supporto incondizionato all’intitolazione a Berlusconi dell’aeroporto internazionale di Malpensa. C’è anche altro, però. Barbara Berlusconi negli ultimi mesi non ha mancato di farsi sentire in occasioni decisamente cruciali del dibattito politico nazionale e milanese. Il riferimento è alle interviste nelle quali ha difeso la premier Giorgia Meloni e il ministro Carlo Nordio sottolineando la coincidenza tra gli avvisi di garanzia loro recapitati per il caso Almasri e l’avvio della discussione su quella riforma della giustizia che ha il suo epicentro dialettico in quella separazione delle carriere tanto cara a suo padre. Occasioni, queste, nelle quali Barbara è tornata a parlare di "giustizia a orologeria", citazione esplicita dal padre, e ha fatto sapere di vedere un parallelismo tra quanto sta accadendo alla Meloni oggi e quanto accaduto a suo padre ieri. Decisi, poi, gli attacchi contro Giuseppe Sala, sindaco di Milano eletto col centrosinistra, sia sul caso Malpensa (il primo cittadino era contrario all’intitolazione dello scalo a Silvio Berlusconi) sia sulla telenovela ancora inconclusa del nuovo stadio di Milan e Inter.

Sul primo fronte la terzogenita del Cavaliere ha accusato Sala di fare polemica contro il padre per celare i problemi della sua amministrazione, sul secondo fronte lo ha invece accusato di immobilismo. In attesa di capire se questi siano o no segnali della volontà di "scendere in campo", proprio come Silvio nel ’94, magari come candidata sindaco di Milano nel 2027, c’è chi propone letture diverse: i figli del Cavaliere sono determinati a difendere e anzi accrescere la memoria del padre, il suo prestigio e quella della famiglia. "Questione di standing". Un obiettivo da perseguire non solo attraverso il dibattito pubblico, non solo con un controllo diretto quanto inevitabile sul partito fondato dal padre e che gli stessi figli continuano a finanziare con, pare, 100mila euro l’anno ciascuno, ma anche rivestendo ruoli pubblici di prestigio quali quelli nella Fondazione alla Scala o la Veneranda Fabbrica del Duomo, ente di tutela della cattedrale di Milano presieduto dal fedelissimo Fedele Confalonieri. Di certo, la nomina ha esaltato i forzisti. "La nomina di Barbara Berlusconi a membro del cda della Fondazione premia la professionalità e le grandi capacità manageriali dimostrate negli anni. È sempre un grande piacere vedere la famiglia Berlusconi ricoprire incarichi di tanto prestigio al servizio della comunità" ha dichiarato il ministro Elisabetta Casellati.

"La decisione della Regione Lombardia è una scelta saggia che rende onore, ancora una volta, alla famiglia Berlusconi e al suo impegno per il Paese" ha sottolineato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. "Un omaggio alle capacità e competenze di Barbara che rende onore a un cognome che ha fatto e sta facendo la storia imprenditoriale ed editoriale di Milano e d’Italia" ha commentato a sua volta la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.