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Politica

Le due vie di Barbara Berlusconi: custode della memoria di Silvio o futuro candidato sindaco a Milano?

La primogenita del matrimonio fra l’ex premier scomparso nel 2023 e Veronica Lario nominata dal governatore Attilio Fontana nel cda della Scala: questione – anche – di pesi politici al Piermarini

Barbara Berlusconi, 40 anni, terza figlia di Silvio, la prima dal matrimonio con Veronica Lario

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Milano, 8 febbraio 2025 – La nomina di Barbara Berlusconi nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione del Teatro alla Scala, ad opera del governatore Attilio Fontana ed in rappresentanza della Regione Lombardia, sembra un altro tassello di un puzzle che, piaccia o no, sta portando il nome, anzi il cognome, del fondatore di Forza Italia e del centrodestra sempre più dentro i luoghi e la storia della città.

In origine fu l’intitolazione a Silvio Berlusconi del Belvedere di Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale. Poi l’intitolazione allo stesso Berlusconi dell’aeroporto internazionale di Malpensa. Ora ecco Barbara nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione scaligera. In queste settimane non sono mancate indiscrezioni sulla presunta volontà di Barbara di “scendere in campo”, per usare parole care al padre.

C’è chi sussurra che sarebbe un’ottima candidata a sindaco di Milano nel 2027. Indiscrezioni ispirate da un’insolita presenza di Barbara Berlusconi nel dibattito pubblico nazionale e locale.

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Il Belvedere della Regione Lombardia intitolato a Silvio Berlusconi. La commozione della figlia Barbara

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Gli interventi nel dibattito

Il riferimento è alle interviste nelle quali ha difeso la premier Giorgia Meloni e il ministro Carlo Nordio sottolineando la coincidenza tra gli avvisi di garanzia loro recapitati per il caso Almasri e l’avvio della discussione su quella riforma della giustizia che ha il suo epicentro dialettico in quella separazione delle carriere tanto cara a suo padre.

Occasioni, queste, nelle quali Barbara è tornata a parlare di “giustizia ad orologeria”, citazione esplicita del padre, e ha fatto sapere di vedere un parallelismo tra quanto sta accadendo alla Meloni oggi e quanto accaduto a Silvio Berlusconi ieri.

Decisi, poi, gli attacchi contro Giuseppe Sala, sindaco di Milano eletto col centrosinistra, sia sul caso Malpensa (il primo cittadino era contrario all’intitolazione dello scalo a Silvio Berlusconi) sia sulla telenovela ancora inconclusa del nuovo stadio di Milan e Inter.

Sul primo fronte la terzogenita del Cavaliere ha accusato Sala di fare polemica contro il padre per celare i problemi della sua amministrazione, sul secondo fronte lo ha invece accusato di immobilismo.

Le due ipotesi

In attesa di capire se questi siano o no, come detto, segnali della volontà di “scendere in campo” per e con il centrodestra, c’è chi propone una lettura diversa: i figli del Cavaliere sono determinati a difendere e anzi accrescere la memoria del padre, il suo prestigio e quella della famiglia. “Questione di standing”.

Un obiettivo da perseguire non solo attraverso il dibattito pubblico, non solo con un controllo diretto quanto inevitabile sul partito fondato dal padre e che gli stessi figli continuano a finanziare con – a quanto pare – 100mila euro l’anno ciascuno, ma anche rivestendo ruoli pubblici di prestigio quali quelli nella Fondazione alla Scala.

Il risiko della politica

Al di là di tutto, meglio non dimenticare le ragioni e la genesi più strettamente politiche di questa nomina. Il nuovo Consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala sarà infatti composto da nove membri e, secondo indiscrezioni, per effetto di accordi di coalizione, il ministero della Cultura, chiamato ad esprimere due consiglieri, sarebbe intenzionato a scegliere un profilo vicino a Fratelli d’Italia ed uno vicino alla Lega.

Da qui la necessità di affidare lo scranno della Regione Lombardia all’altro partito della coalizione: Forza Italia. Del resto la terza figlia di Silvio Berlusconi andrà a sostituire Nazzareno Carusi, pianista, allievo di Alexis Weissenberg e a sua volta nella sfera forzista.