Arnaldo Liguori
Economia

Giorgio Armani: il Re della Moda che ha vestito il mondo

Dagli inizi come vetrinista alla costruzione di un impero valutato 11 miliardi di euro

Giorgio Armani

Nel panorama della moda mondiale, pochi nomi risuonano con l’autorità di Giorgio Armani. Nato a Piacenza nel 1934, ma milanese d’adozione, Armani rappresenta la quintessenza dell’eleganza italiana trasformata in business globale. Con un patrimonio stimato di 11 miliardi di euro, si erge al vertice della classifica dei più ricchi di Milano, un traguardo raggiunto partendo da umili origini come vetrinista alla Rinascente. La svolta arrivò negli anni ‘70, quando, dopo l’esperienza con Nino Cerruti, fondò la propria casa di moda insieme a Sergio Galeotti.

Il genio di Armani sta nell’aver rivoluzionato il concetto di abbigliamento maschile, eliminando imbottiture e strutture rigide per creare il celebre “power dressing” che ha ridefinito l’eleganza contemporanea. Il suo impero oggi spazia dall’alta moda alla moda prêt-à-porter con linee come Emporio Armani e Armani Exchange, estendendosi a profumi, accessori, gioielli, orologi, arredamento e persino hotel e ristoranti di lusso.

Nonostante i suoi 90 anni, “Re Giorgio” mantiene saldamente il controllo della sua azienda, rifiutando offerte di acquisizione e quotazioni in borsa. La sua filosofia aziendale, improntata all’indipendenza e alla qualità senza compromessi – benché attraversata da qualche scandalo – gli ha permesso di attraversare indenne crisi economiche e pandemie. Con oltre 500 negozi in tutto il mondo e circa 8.000 dipendenti, l’impero Armani continua a rappresentare uno dei fiori all’occhiello dell’imprenditoria milanese, un simbolo di come visione, rigore e talento possano trasformare la creatività in un patrimonio miliardario.

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