Quanto può costare a uno studente una camera in affitto? Milano batte tutti, ecco i prezzi

I dati sono elencati in una ricerca presentata dall’Unione degli universitari

Quanto può costare una camera in affitto per un universitario fuorisede a Milano? Non stupisce – e non a caso da qui è partita la protesta della tende, quando una studentessa bergamasca si è “accampata” davanti al Politecnico per denunciare i prezzi insostenibili richiesta per una stanza –  che le tariffe più alte siano proprio in Lombardia.

La classifica

Il dato è emerso in un’indagine realizzata dall’Unione degli universitari, presentata oggi – giovedì 18 maggio – a Roma. Per una camera singola a Milano si arriva a dover pagare 900 euro al mese. Un dato che fa della città di gran lunga il Comune sede di ateneo in cui si arriva a sborsare di più. A distanza, infatti, ci sono Firenze (670 euro), Bologna (660 euro) e Torino (640 euro).

Critiche al governo

Nella ricerca del sindaco degli studenti universitari non manca un fact checking sui recenti annunci del governo in materia. Degli 8.581 posti letto aggiuntivi creati grazie al Pnrr e annunciati ieri dalla ministra dell'Università Anna Maria Bernini, a detta dell'Unione degli universitari, sarebbero stati realizzati effettivamente solo 4.350 posti letto nuovi. È quanto emerge dall'indagine realizzata dall'Unione degli studenti e presentata oggi a Roma.

"Il Pnrr ha finanziato 9.179 posti letto ma, controllando residenza per residenza, abbiamo trovato soltanto 3.429 nuovi ai quali aggiungere potenzialmente 921 posti sui quali non abbiamo informazioni – spiega Simone Agutoli che si occupa di politiche abitative per l'Unione degli Universitari – il ministero permetteva infatti di includere nel conteggio qualsiasi posto letto che non fosse stato precedente censito dallo stesso, peccato che il Ministero censisca essenzialmente i posti letto destinati al Diritto allo Studio, solitamente di proprietà di atenei e enti per il diritto allo studio".

"Benefici ai privati”

Ma allora, in cambio di cosa si sono dati i finanziamenti? "Semplicemente – continua Agutoli – si impone una destinazione d'uso che prima non era prevista, chiedendo ai gestori di destinare prioritariamente i posti agli studenti capaci e meritevoli anche se privi di mezzi. Sugli ultimi 660 milioni, si prevede poi uno sconto del 15% rispetto ai canoni del mercato. Dov'è il beneficio per gli studenti? In sostanza, finanziamo il mercato privato imponendo pochissime regole e sperando che i benefici arrivino anche agli studenti. Non è così".

Un altro dato emerso dalla ricerca dell'Udu è che, finora, 210 milioni di euro (73%) siano stati assegnati ai privati, mentre 77 milioni (27%) sono andati al pubblico. 

Altro aspetto evidenziato è come non figuri alcun intervento a Cagliari, Modena, Trento, Umbria e Campania. Per il sindacato studentesco, è il segno che la mancanza di una regia nazionale abbia impedito di realizzare interventi su tutto il territorio nazionale.

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