La battaglia delle tende a oltranza "Tante promesse, ora servono fatti"

Sorvegliati speciali Campus Mind della Statale e il Villaggio Olimpico destinato ai ragazzi dopo i Giochi "Troppi non possono accedere a borse e agevolazioni, vivere nella metropoli diventa proibitivo".

La battaglia delle tende a oltranza  "Tante promesse, ora servono fatti"

La battaglia delle tende a oltranza "Tante promesse, ora servono fatti"

di Simona Ballatore

L’accampamento di protesta contro il caro-affitti prosegue a oltranza davanti al Politecnico di Milano. Qualche tenda ha fatto capolino anche alla Statale di Milano (ed è stata smontata nel pomeriggio di ieri). Si danno il cambio gli studenti: "Finché avremo le forze per farlo proseguiremo, perché è vero che c’è stato un incontro giovedì e possiamo condividere anche alcune delle proposte presentate, ma vigileremo su quanto promesso", spiegano dalla Terna Siniostrorsa, in prima linea da dieci giorni con la studentessa di Ingegneria ambientale Ilaria Lamera. Promesse da mantenere a partire dall’incontro con i sindacati e le associazioni dei piccoli proprietari di casa per affrontare il nodo "canone calmierato". Incontro in cui gli studenti vogliono essere presenti. "Chiediamo un maggiore investimento in residenze pubbliche per raddoppiarne il numero. Chiediamo l’impegno dell’ateneo per favorire il canone concordato e un piano strutturale a lungo periodo di residenzialità da parte di Regione Lombardia per rendere effettivo il diritto allo studio", hanno ribadito ieri dall’Unione degli Universitari sotto le tende di via Festa del Perdono.

Sorvegliati speciali da tutte le liste studentesche sono due progetti all’orizzonte: il primo sull’area che ospitò Expo nel 2015 e che si prepara ad accogliere il campus della Statale; il secondo sulle ceneri dello Scalo di Porta Romana, dove sorgerà il Villaggio Olimpico che ospiterà prima gli atleti e poi gli studenti. E preoccupano, ancora una volta, i prezzi. "Anche a Mind, sappiamo che 400 posti saranno dedicati al diritto allo studio, ma dobbiamo calmierare da subito gli altri o sarà insostenibile persino abitare a Rho - sottolinea Benedetto Longobardi di UniSì -. C’è una fascia della popolazione che non può accedere a borse di studio e ad agevolazioni ma, con i prezzi che circolano, non riesce più a permettersi di vivere a Milano".

"Più che una trattativa servirebbe proprio un aiuto o sussidio economico che permetta di colmare il gap tra la richiesta di Lendlease e quanto uno studente può permettersi – sottolinea Elia Montani, presidente della Conferenza degli Studenti della lista Obiettivo Studenti –. Riteniamo necessario che Comune, Regione e Governo intervengano perché questa è un’operazione decisiva e preziosa per l’intero territorio ma sulla quale, come università, siamo stati lasciati soli, eccezion fatta per i fondi di Regione Lombardia, stanziati prima del Covid e ora non più sufficienti per far fronte all’enorme opera che è il Campus Mind". Anche all’ex Scalo Romano "le università sono interessate, riteniamo sensato che ci sia una funzione regolatrice del Comune e della Regione anche qui - continua Montani - e che non si lascino gli atenei a concorrere tra loro per questi posti letto". Intanto, in attesa del prossimo vertice milanese che dovrà essere convocato entro una decina di giorni con Città metropolitana e i rappresentanti dei proprietari per trovare una soluzione sul breve periodo, la battaglia degli studenti si è unita ieri a quella dei lavoratori e continuano a spuntare tende.

Davanti a quelle del Politecnico si è chiuso anche un altro corteo, quello partito dal liceo Carducci dopo il presidio antifascista – con circa 700 partecipanti – per la presunta aggressione a una studentessa il 29 aprile, sotto casa sua.

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