ANDREA GIANNI
Economia

L’occupazione a Milano tiene e crescono gli occupati (con contratti precari), ma non calano i Neet: non studia né lavora un giovane su dieci

Solo nel Milanese si registrano 29mila occupati in più nel terziario nell’arco di un anno. Le donne guadagnano punti ma resta sempre il divario con la componente maschile

Il tasso di occupazione giovanile registra un lieve calo in tutte le province L’occupazione cresce invece soprattutto nella fascia di età fra 50 e 64 anni

Il tasso di occupazione giovanile registra un lieve calo in tutte le province L’occupazione cresce invece soprattutto nella fascia di età fra 50 e 64 anni

Milano, 27 marzo 2025 – Se l’occupazione tiene, non viene scalfito il fenomeno dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in attività formative. In Lombardia, secondo l’ultima rilevazione della Uil, si registrano numeri allarmanti. Sono oltre 224mila, pari all’11% della popolazione tra i 15 e i 34 anni. E in province come Lecco, Monza, Lodi, Pavia e Sondrio, il tasso di inattività giovanile supera il 45%. “Un fenomeno ormai strutturale – spiega il segretario della Uil Lombardia Salvatore Monteduro – che richiede interventi urgenti e coordinati tra politiche educative, formative e occupazionali”. In generale, si registra una “crescita del lavoro moderata” e “caratterizzata da profonde disuguaglianze”.

Il gap fra uomini e donne

Nel 2024, sono 37.108 gli occupati in più in Lombardia, con una crescita dello 0,82% rispetto al 2023. Si raggiunge così una quota di 4.537.824 occupati. Una dinamica inferiore alla media nazionale. Segno positivo (+1,07%) per componente femminile rispetto a quella maschile (+0,63%), anche se la maggior parte di questi nuovi ingressi è con contratti deboli: part time involontario, contratti a termine, mansioni a bassa stabilità. Il tasso di occupazione maschile (60,4%) supera di oltre 14 punti quello femminile (46%). Il 28,5% delle donne lavora part time, contro il 5,2% degli uomini. Oltre il 53% dei contratti a termine sono assegnati a lavoratrici. A livello anagrafico l’occupazione cresce soprattutto nella fascia 50-64 anni (+1,52%), mentre per gli under 34 anni l’incremento è marginale (+0,6%). 

Il nodo giovani

Il tasso di occupazione giovanile è tra l’altro in lieve calo. Tra i I settori si registra la crescita nei servizi (+1,56%), con Milano che registra 29mila occupati in più. Scende il settore delle costruzioni (-2,86%, in calo dopo l’impulso del superbonus). Un dato rilevante riguarda le 35mila persone in cerca di lavoro che non hanno mai lavorato: un segnale critico sulla transizione scuola-lavoro. “Un’intera fascia di lavoratori vive in una condizione di invisibilità contrattuale – sottolinea Monteduro –. Precari, part time involontari, discontinui, intermittenti: sono quelli che abbiamo definito i “fantasmi del lavoro”. Per contrastare l’instabilità e favorire l’inclusione si deve pensare a un piano straordinario per il lavoro dignitoso”.