Gruppo San Donato, nuovi assetti. Ma sui conti pesa l’effetto Covid

Milano, boom di ricoveri e spese: rosso di 62 milioni. "Però dalla Regione ne devono arrivare 70"

Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato

Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato

Milano - Un nuovo assetto societario semplificato e una nuova governance per il Gruppo San Donato, il primo operatore sanitario privato in Italia: 44 strutture di cui 19 ospedali, cinque milioni di pazienti all’anno, dodicimila ricoverati per Covid in un anno e mezzo di pandemia, di cui 700 nelle terapie intensive lievitate di 90 letti. E il motivo per il quale il bilancio 2020 del gruppo, con 1,6 miliardi di fatturato, ha chiuso con un rosso di 62 milioni (di cui 30 a carico del San Raffaele) è che "la Regione Lombardia ci deve circa 70 milioni", spiega il vicepresidente Paolo Rotelli.

È il valore delle maggiorazioni tariffarie decise dal Governo per rimborsare i ricoveri da Covid: "Stiamo aspettando che la Regione, con molta calma, scriva le regole attuative". Il Welfare replica che "il decreto interministeriale non risulta ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e pertanto Regione non può procedere al pagamento" ma "ha già definito le modalità applicative". "Il GSD è solido, non abbiamo mai smesso d’investire", rimarca Rotelli: 490 milioni nei due anni pandemici, di cui 360 per il nuovo Galeazzi che dovrebbe aprire tra un anno vicino all’ex Expo e 130 nell’Iceberg, il nuovo edificio pronto soccorso, chirurgie e alta intensità di cura del San Raffaele dove sono appena entrati i primi pazienti.

Stima un investimento di altri 150-200 milioni nel prossimo biennio, e c’è una "città della salute" per le malattie neuropsichiatriche anche dei bambini in Kenya tra i progetti internazionali del gruppo "con i piedi piantati in Italia ma la testa alta oltre l’orizzonte", riassume il presidente Angelino Alfano. Rotelli, che nel riassetto ha assunto anche la presidenza dell’università Vita-Salute e del San Raffaele da Enrico Cucchiani, sottolinea il ruolo cruciale dell’altro vicepresidente del GSD Kamel Ghribi nell’internalizzazione, con una presenza ormai stabile negli Emirati e trattative avviate in Iraq, Sudan, Libia, Tunisia e Algeria. La lezione del "lavorare in rete" appresa in pandemia, le esigenze dello sviluppo verso l’estero ma anche interno ("Bisogna permettere al privato di competere col pubblico a parità di armi anche sul territorio", dice Rotelli in merito alla nuova riforma della sanità lombarda) sono alla base del riassetto.

Che non è solo societario, con la concentrazione nella holding Papiniano Spa del 100% di Velca che controlla gli ospedali e il dimagrimento dei Cda a 5 componenti per i tre Irccs e 3 per le altre strutture, ma soprattutto nella nuova governance strategica, concentrata in quattro comitati trasversali agli ospedali, composti da manager cresciuti nel gruppo e professionalità reclutate da altri settori. A capo del comitato Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità c’è Elena Bottinelli, già ad del San Raffaele e del Galeazzi; il comitato Pianificazione, sviluppo e investimenti è affidato a Maria Pierdicchi, quello sul Risk Management ad Augusta Iannini e infine Francesco Galli, ex ad del Policlinico San Donato, guida la struttura di Programmazione strategica e controllo.

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