
Sciopero alla Emmegi di Cassano d’Adda perché troppo caldo nel capannone produttivo
Cassano d’Adda (Milano), 2 luglio 2025 - “Temperature oltre norma nel capannone produttivo: rischio stress termico e malori da calore”, e i lavoratori incrociano le braccia. Due ore di presidio di prima mattina, sotto le bandiere di Fiom Cgil e Fim Cisl, alla Emmegi spa di via Newton a Cassano d'Adda, storica azienda che produce scambiatori di calore e conta una seconda sede in Slovacchia oltre che numerose filiali estere.
La trattativa "caldo" dura da parecchio, otto ore di sciopero erano già state svolte , altre due ore rimangono del pacchetto, "saranno programmate su misura della volontà o non volontà - così i sindacati - dell'azienda di aprire finalmente un confronto serio e risolutore su investimenti, lavoro e salute".

Al presidio hanno partecipato una quarantina di dipendenti sui novanta totali, tutti del reparto produzione. "Il termometro parla chiaro - così Andrea Rosafalco, delegato Fiom Cgil - , in questi giorni la temperatura sul luogo di lavoro ha superato i 35 gradi e toccato punte oltre i 36. Vi sono nel capannone due impianti di condizionamento ma per esigenze produttive, per i lavoratori nulla. Abbiamo fatto delle proposte, non sono state accolte. Non c'è volontà”
Il confronto si era aperto per tempo, una prima fase di trattativa su un possibile orario estivo non aveva prodotto accordo. “Tre settimane fa abbiamo avuto un incontro, e constatato ancora l'assenza di un piano strutturale sul caldo. Nessun investimento, nessuna misura, su questo tema così come, del resto, su altri inerenti energia e ammodernamento. Qui la gran parte degli operatori supera i cinquant'anni: è ancora più dura, ed è ancora più rischioso”. “Nel 2025- così in un volantino firmato dalle sigle sindacali e dalle Rsu Emmegi - chi sciopera in Emmegi perde soldi non per averne di più, ma perchè l'azienda investa prevenendo infortuni e danni alla salute”.

La replica dell'azienda
“L'azienda ha svolto misurazioni secondo le quali la temperatura negli spazi in oggetto è di 32 gradi medi, e non arriva comunque ai 34. Ora abbiamo commissionato delle nuove rilevazioni, avremo i resoconti - così il Cfu di Emmegi Giuseppe Esposito - . Ma per quel che ci riguarda, e premesso che certamente fa caldo, siamo a norma".
Sulla trattativa. “Il caldo c'è per tutti, ma non tutti hanno adottato la linea dello scontro. Fiom chiede condizionatori o impianti di ventilazione, ma vi sono problemi tecnici oggettivi, ne andrebbe della produzione, e lo abbiamo spiegato con chiarezza. Questo sciopero ha qualche cosa di pretestuoso”. Infine: “Siamo un'azienda storica con dipendenti storici, che abbiamo mantenuto negli anni. Abbiamo sempre riconosciuto tutto inclusi i superminimi, ascoltiamo le istanze, ci mettiamo nei panni di chi lavora e stiamo adottando misure per limitare il disagio: di più non si può fare".