Brescia, 20 agosto 2025 – Non tutti gli eroi indossano il mantello. A Brescia c’è un nuovo paladino del bene della notte che come divisa ha scelto una felpa scura con cappuccio, pantaloni e scarpe da lavoro. Le sue armi segrete? Rulli, pennelli e pennellesse, vernici e raschietto. Si fa chiamare Ghost Pitùr, pittore fantasma, perché quello che fa è proprio pitturare i muri di Brescia sfregiati da scritte, tag, graffiti che di arte sembrano avere poco o nulla. Le sue gesta sono immortalate sui social (su Instagram e TikTok): lo si vede coprire, con la tonalità giusta, i muri imbrattati. Un gesto che lui definisce di “amore urbano”.
Il manifesto di Ghost Pitùr
Anche il suo manifesto è sui social: “Non sono un eroe. Sono un cittadino, agisco per amore, non per gloria. Il mio è un atto di amore urbano. Pulisco muri imbrattati, cancello il degrado. Lo faccio perché la bellezza è un bene di tutti. Credo nella bellezza. La bellezza non è un lusso, ma è parte di come viviamo insieme. Prendersene cura è un atto semplice che può cambiare il modo in cui guardiamo la città e noi stessi”.
E ancora: “Il mio è un gesto apolitico. Non rappresento nessuno. Nessuna ideologia, nessuna bandiera. Solo rispetto per lo spazio urbano. L’arte merita rispetto. Il mio gesto è contro il degrado e l’abbandono, non contro l’espressione. Resto anonimo. Agisco di spalle con il cappuccio tirato su. Non cerco identità, lascio solo un’azione concreta”.
La notte è la mia complice. Agisco in silenzio, quando la città dorme. Non scrivo sui muri. La mia firma è rimovibile, solo un saluto discreto. Mi prendo la responsabilità. Quello che faccio lo faccio a titolo personale. Con consapevolezza”.
Ma chi è Ghost Pitùr?
In pochissimi conoscono la sua vera identità. Di sicuro c’è che di giorno, smessi i panni dell’eroe misterioso, è un imbianchino di professione. Il primo muro è stato ripulito il 23 luglio. Al Giornale di Brescia ha confidato com’è nato il progetto Ghost Pitùr. Non a caso. “Mi piace camminare per Brescia. Vado e vengo da casa. Ascolto i muri, vado a sentimento e molti mi sembrano trascurati, feriti, oltre che lontani dal loro splendore originario. Da lì la scintilla. È un doppio amore: per il mio lavoro che ormai faccio da anni e quello per la mia città che mi piace da sempre. Ho pensato che quei muri meritassero di tornare al loro stato primario, puliti, ordinati. Un gesto semplice, fatto bene, da chi sa farlo. Mi sembra di contribuire, nel mio piccolo, a trasmettere il senso del bello, dei luoghi curati”.
Quello che fa sta raccogliendo un consenso praticamente unanime. Su Instagram ha quasi 70mila follower, i commenti sono entusiasti: “Continua così, tanti dovrebbero prenderti come esempio”.