ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

La ripartenza de Il Tre: “Sono più consapevole ma non sono cambiato”

Dopo il 12° posto a Sanremo porta sul palco il suo “Fragili Tour”. Domenica l’esibizione al Carroponte, poi a Roma con Fabrizio Moro. “Del Festival ho solo bei ricordi. Vorrei collaborare con Tiziano Ferro”

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Guido Luigi Senia (27 anni), in arte Il Tre

Sesto San Giovanni (Milano) – Corri Guido, corri. Il Tre ha davanti ancora parecchia strada per diventare quella rivelazione a cui il 12° posto dell’Ariston dello scorso febbraio sembrava preludere. E se il passo è un po’ rallentato, i due concerti di questo suo Fragili Tour 2024 - al Carroponte domenica prossima e al Palazzo dello Sport di Roma a novembre - rappresentano una buna opportunità per restituire a Guido Luigi Senia, 27 anni compiuti la settimana scorsa, sprint e motivazioni. A patto di darsi una scrollata. “In questi mesi penso di avere maturato molte consapevolezze”, racconta infatti laconico e un po’ svogliato il rapper romano, approdato alle cose della musica nel 2015 grazie alla vittoria della competizione musicale One Shot Game e alla realizzazione dei primi mixtape. “La sostanza però è rimasta la stessa di un tempo. Sono solo un po’ più conosciuto”.

Il ricordo più bello di Sanremo?

“Probabilmente il quarto posto strappato nella terza serata, una sorpresa”.

Il più trascurabile?

“Ad essere sinceri del Festival ho solo bei ricordi. Pure quello di aver cantato la prima sera per ultimo, quando le ore erano ormai piccolissime”.

Quali hit del Festival ha cantato di più sotto la doccia?

“Probabilmente ‘Tuta gold’ di Mahmood, ‘Un ragazzo una ragazza’ di The Kolors, ‘Casa mia ‘ di Ghali e ‘I p’ me, tu p’ te’ di Geolier”.

Quelli di Milano e Roma sono spettacoli speciali?

“Sì, perché il Carroponte e il Palazzo dello Sport dell’Eur sono due luoghi iconici della musica italiana. La gente lo sa, come sa che a ridosso di entrambi gli eventi anticiperò su Instagram qualche sorpresa che ho in animo di riservare a chi vorrà vivere con me momenti così particolari”.

Ad esempio?

“A Roma ci sarà Fabrizio Moro perché quando mi ha inviato al suo show romano io l’ho invitato al mio. Pure a Milano, però, non mancheranno ospiti”.

Moro l’ha avuto anche al Festival nella serata delle cover.

“Al di là del fatto di essere entrambi romani ed entrambi appassionati di musica, la nostra sintonia è dovuta alla stima reciproca. Sul palco assieme a Fabrizio mi sono reso conto che, a prescindere dal risultato finale della gara, sarebbero state quelle le emozioni da riportare a casa”.

Cosa l’ha sorpresa finora di questo tour?

“L’attenzione della gente. Che non do mai per scontata. Sottopalco ci sono facce ricorrenti con cui ormai ho preso confidenza”.

“Invisibili” è uscito l’anno scorso.

“Ma cose nuove nel cassetto ce ne sono. Appena possibile devo mettermici sopra a lavorare con calma”.

Un italiano con cui sarebbe bello collaborare?

“Tiziano Ferro”.

Le piacerebbe vederlo in gara a Sanremo?

“Certamente sì. Anche se è un grande artista che amo ascoltare a prescindere dalla cornice”.

I suoi tre pezzi preferiti?

“Sicuramente ‘Indietro’, ma anche ‘Sere nere’ e ‘Alla mia età”.

Una farfalla vive poco, ma muore volando. Quella che ha tatuata sul ventre dove vorrebbe si posasse un giorno?

“Su un luogo sereno. Un prato irrorato di sole”.

Come si vede fra dieci anni?

“Non riesco a vedermi domani, figuriamoci nel 2034”.