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Vittorio Brumotti in un take away della droga a Settala: insegue i pusher e recupera un borsello pieno di cocaina

L’inviato di ‘Striscia la notizia’ prosegue nella sua lotta contro lo spaccio. E stavolta si è recato a ‘il cancello’, dove i residenti hanno segnalato un incessante viavai che va in scena ogni giorno

Settala, un borsello pieno di cocaina recuperato da Vittorio Brumotti in un take away della droga (Frame video Striscia la Notizia)

Settala, un borsello pieno di cocaina recuperato da Vittorio Brumotti in un take away della droga (Frame video Striscia la Notizia)

Milano, 13 maggio 2025 – Vittorio Brumotti e la sua lotta contro lo spaccio di droga non conoscono sosta. L’ultimo episodio è avvenuto a Settala, nel Milanese ed è stato documentato con video e fotografie che andranno in onda, questa sera alle 20.35, a ‘Striscia la notizia’, su Canale 5.

Dopo aver ricevuto nuove segnalazioni dagli abitanti della zona, l’inviato ha deciso di recarsi in un famigerato e recidivo punto di spaccio chiamato ‘il cancello’, a Settala, alle porte di Milano. Qui è riuscito a documentare l’incessante viavai che va in scena ogni giorno. Il campo base sembra, infatti, un vero ‘take away’ della droga. 

Brumotti ha anche provato ad inseguire alcuni spacciatori, ma tutti si sono subito dati alla fuga. Però, non ha desistito e ha iniziato ad aggirarsi nei dintorni, rovistando nei cespugli: tra cibo e materiale da confezionamento, l’inviato è riuscito a recuperare diverse dosi pronte per essere consegnate e un borsello con un’ingente quantità di cocaina.

Lo scorso febbraio, Brumotti aveva immortalato una sorta di ‘supermercato’ della droga anche nella campagne di Parona, in Lomellina, nel Pavese. Dopo aver avvistato uno spacciatore, si era lanciato al suo inseguimento: il pusher era  riuscito a far perdere le sue tracce ma aveva abbandonato nelle vicinanze una borsa contenente circa mezzo chilo di sostanza stupefacente tra cocaina ed eroina.

Insomma, l’inviato di ‘Striscia’ non molla, nonostante più volte abbia subito aggressioni e minacceI primi di marzo è addirittura stato contattato da due grossi pusher egiziani, che gli hanno rivelato i segreti dei loro traffici e gli hanno rivaelato anche la voce secondo cui molti spacciatori starebbero facendo una colletta per fargli del male: “È tutto vero. In molti, per soldi, si sono offerti per spararti alle gambe. Anche a me sono state inviate le tue foto”, aveva rivelato l'egiziano.