REDAZIONE MILANO

"Via i rifiuti sotto la mia finestra". E il Tar fa traslocare i cassonetti

I residenti del condominio di via Morgagni non sanno proprio dove mettere i bidoni della spazzatura. Una cosa è certa,...

I residenti del condominio di via Morgagni non sanno proprio dove mettere i bidoni della spazzatura. Una cosa è certa,...

I residenti del condominio di via Morgagni non sanno proprio dove mettere i bidoni della spazzatura. Una cosa è certa,...

I residenti del condominio di via Morgagni non sanno proprio dove mettere i bidoni della spazzatura. Una cosa è certa, e l’ha stabilita il Tar con una sentenza pubblicata due giorni fa: i contenitori per la differenziata non possono stare sotto la finestra dell’inquilino del piano rialzato. È stato proprio lui il 7 dicembre 2021, si scopre dalla recentissima sentenza, a segnalare la questione al Dipartimento di prevenzione, servizio igiene e sanità pubblica di Ats e alla Direzione sicurezza urbana del Comune di Milano. In particolare, l’uomo ha lamentato "le esalazioni provenienti dai contenitori dove vengono conferiti gli scarti alimentari". Una circostanza confermata dall’olfatto degli agenti della polizia locale, che durante un sopralluogo hanno accertato "la presenza di un forte odore proveniente dai bidoni della raccolta differenziata del materiale organico". Conseguenza: il 19 gennaio 2022, il Comune ha inviato al condominio una comunicazione di avvio del procedimento.

Due mesi dopo, il 28 marzo, è arrivata l’ordinanza che ha imposto ai residenti del palazzo di uniformare il sistema di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti ai dettami degli articoli 124 e 125 del Regolamento edilizio. Vale a dire: i rifiuti solidi urbani di produzione domestica siano conferiti in modo differenziato "in contenitori conformi alle normative vigenti" e in locali di deposito rifiuti utilizzati solo per quello. Non basta: il Comune ha richiamato pure il punto 3.5.8 del Regolamento di Igiene, che prevede che i cortili condominiali siano tenuti costantemente puliti e "sgombri di ogni immondizia e qualsiasi deposito che possa generare umidità, cattive esalazioni o menomare l’aerazione naturale". Il condominio si è rivolto al Tar, sostenendo di aver eseguito parzialmente l’ordinanza comunale – spostando i cassonetti vicino alla scala B pur senza il via libera dell’assemblea – e lamentando la disparità di trattamento non solo rispetto a "tutti gli stabili di via Morgagni, risalenti ai primi del ’900", ma anche agli "innumerevoli stabili d’epoca presenti a Milano". Tesi rispedite al mittente dai giudici.

Nicola Palma